Silva, decisione rinviata a gennaio in Provincia sul sito di stoccaggio e trattamento rifiuti

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Tutto rimandato in Provincia a Vicenza, dove il 9 dicembre si è tenuta la Conferenza dei Servizi che doveva dare o meno l’autorizzazione a Silva srl, società del Gruppo Ecoridania, per il nuovo impianto a Montecchio Precalcino in via Terraglioni destinato al trattamento di sabbie da fonderia e allo stoccaggio e sterilizzazione di rifiuti sanitari e speciali. Il sito dovrebbe sorgere nell’ex area Safond Martini, al centro in passato di vicende giudiziarie e di un pesante rischio di inquinamento.

Se da un lato la commissione provinciale Via (Valutazione impatto ambientale) aveva alla mattina dato il suo ok tecnico con prescrizioni, la Conferenza dei Servizi (che era convocata per il pomeriggio) ha chiesto invece ulteriore tempo per approfondire alcuni aspetti giuridici e verificare se possano essere recepite, da parte del gestore, le prescrizioni previste. Erano tredici gli enti attorno al tavolo in contrà Gazzole, ieri: Comune di Montecchio Precalcino, Arpav, Ulss 7, Italferr, Autostrada A4 Brescia-Padova, E-distribuzione, Genio Civile, Regione, Consiglio di Bacino Veneto Orientale, Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta e Vigili del Fuoco. Fuori da Palazzo Nievo, i rappresentanti del Comitato Tuteliamo la Salute, che da un anno chiedono che non venga autorizzato il nuovo impianto, data la collocazione in un’area molto fragile e che già ha dato in termini di sfruttamento e rischio ambientale.

L’annuncio del progetto aveva innescato una serie di polemiche e preoccupazioni, in particolare perchè il sito si trova poco più a nord dei pozzi di Villaverla e Dueville che riforniscono l’acquedotto di Padova e provincia e a ridosso delle risorgive del fiume Bacchiglione. Dislocazione che aveva portato oltre 70 sindaci del Consiglio di Bacino Bacchiglione nell’agosto scorso a bocciarlo con la definizione delle aree di salvaguardia: il progetto infatti ricade all’interno di esse (definite da uno studio idrogeologico condotto da Sinergeo per conto di AcegasApsAmga e che sono in attesa della ratifica dalla Regione)  e questo di fatto ne blocca la fattibilità. Dubbi e perplessità erano arrivati anche da parte di gestori del servizio idrico e della diocesi di Padova.

Il giorno della verità per il progetto Silva sull’area ex Safond: oggi la decisione in Provincia

Alla fine la Conferenza dei Servizi è stata sospesa: se ne riparlerà a gennaio, dato che la Provincia ha fissato in 30 giorni il tempo per acquisire le informazioni mancanti. Due gli aspetti che richiedono un surplus di verifiche: da un lato la capacità di Silva di ottemperare alle richieste viabilistiche del Comune di Montecchio Precalcino, unico ente ad aver esplicitato il suo no al progetto; dall’altro lato un approfondimento giudirico sui vincoli che pongono le aree di salvaguardia quando son già individuate da un Consiglio di Bacino ma non sono ancora ratificate dalla Regione.

La reazione del Comitato
Alla Conferenza dei Servizi hanno portato la loro posizione anche due referenti del Comitato Tuteliamo la Salute, Rossella Maccà e Mariano Caretta, che hanno potuto parlare nei 15 minuti iniziali. Nel pomeriggio, poi, il Comitato ha consegnato ad ognuno dei membri della conferenza una lettera con le preoccupazioni principali dei cittadini.
“Desideriamo ricordare – denuncia il Comitato – come le prescrizioni, col tempo, diventano carta straccia. Ce l’hanno confermato in tutti questi mesi numerosi esperti e lo dimostra la stessa Silva che, un esempio gravissimo su tutti, per anni non ha rispettato l’obbligo di trattamento del cento per cento delle acque di dilavamento nel sito T50, tanto che gli sversamenti sul fondo cava sono stati documentati e pubblicati a mezzo stampa”. Il Comitato sottolinea anche che “secondo voci di corridoio manca il parere dell’Ulss 7 Pedemontana sulla salubrità dell’impianto”.

Le persone del Comitato in attesa fuori dalla sede della Provincia di Vicenza in contrà Gazzole

“Continueremo a monitorare con attenzione – prosegue la nota stampa del Comitato – gli sviluppi che ci saranno, nell’ottica che venga sempre garantita la tutela della salute, di cittadini e del territorio. Le zone di salvaguardia sono il focus su cui abbiamo rivolto le nostre attenzioni negli ultimi mesi: apprendiamo con favore il fatto che siano state poste al centro della questione dai membri della Conferenza dei Servizi. Urge un’approvazione immediata da parte delle autorità regionali per rendere chiare le disposizioni in merito ai vincoli. Si tratta di una legge retroattiva, in attesa di approvazione da Palazzo Balbi, che deve recepire le perimetrazioni delle zone di salvaguardia di Villaverla e Dueville. La certezza intanto è che si è capito come il progetto avanzato da Silva presenti delle criticità: è troppo impattante per il nostro territorio, già molto martoriato, e per la sua popolazione. Serve grande attenzione e precauzione, perché riguarda l’acqua e la salute di centinaia di migliaia di persone, padovani in primis”.

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