Presi i due giovani responsabili dell’imbrattamento della chiesa. Una è minorenne

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I carabinieri di Piovene Rocchette hanno individuato e denunciato gli autori del danneggiamento della parete della chiesa di Santorso, avvenuta lo scorso 17 maggio. Si tratta di un 27enne e di una 17enne. I due son stati denunciati in stato di libertà per il reato di danneggiamento in concorso. Le forze dell’ordine hanno comunicato solo le iniziali: L.T., nato a Schio classe 1992, già pregiudicato, e L.A., nata a Thiene classe 2002. A loro carico i militari dell’Arma hanno acquisiti una serie di indizi concordanti: sono i responsabili del danneggiamento, con una vernice spray, della facciata principale della chiesa di Santa Maria Immacolata.

Le indagini sono scaturite dalla visione dei filmati delle telecamere nei dintorni della chiesa, dalle quali si poteva vedere l’arrivo di un’auto, presumibilmente una Volkswagen Polo, che si aggirava in zona. Data la scarsa qualità dei filmati i carabinieri non son potuti però risalire all’identità delle persone a bordo, né tanto meno alla targa del veicolo. L’auto però aveva una particolarità evidente nei video: era sprovvista di un copricerchio e aveva delle profilature nere degli sportelli molto particolari. Nei giorni successivi così, i militari durante i vari servizi di perlustrazione del territorio hanno mantenuto sempre alta l’attenzione sulla ricerca del veicolo e finalmente, dopo diverse settimane, lo avevano trovato parcheggiato a Schio.

Fatti i dovuti accertamenti sulla targa, la Polo è risultata intestata a L.T.; a questo punto gli elementi raccolti erano sufficienti per ottenere un decreto di perquisizione domiciliare dalla Procura. Nei giorni scorsi i militari della stazione di Piovene ha effettuato la perquisizione: prima presso il domicilio formalmente dichiarato dal ragazzo, dove non è stato rinvenuto nulla di quanto ricercato, poi in un appartamento di proprietà del ramo paterno della famiglia, di cui aveva l’effettiva disponibilità; i militari sono stati guidati verso questa seconda abitazione dal rinvenimento di un mazzo di chiavi durante la prima perquisizione.

All’interno della seconda casa, dietro un armadio, i carabinieri hanno finalmente trovato lo stencil usato per effettuare il disegno sulla facciata della chiesa, nonché la stessa bomboletta spray. Il giovane è stato condotto in caserma e tramite l’analisi delle conversazioni whatssapp archiviate sul suo cellulare i militari sono riusciti a risalire alla sua complice, cioè L.A.: nella chat i due infatti si vantavano di ciò che avevano fatto riferendosi in maniera palese ai disegni sulla facciata della chiesa. Che la paternità del reato sia riconducibile ai due ha trovato poi una ulteriore conferma nella presenza di due lettere (A e T) proprio a firma del “capolavoro” fatto sulla facciata della chiesa.