A Tezze l’addio a Stefano, “Pego” per gli amici. Il corpo ritrovato dopo 7 giorni di ricerche

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Sarà la chiesa di Tezze, nella frazione di Arzignano, ad accogliere oggi pomeriggio (alle 15) il feretro di Stefano Pegoraro, il giovane vicentino di 33 anni ritrovato senza vita lunedì tra le montagne delle Piccole Dolomiti, dopo una faticosa settimana di ricerche che si sono purtroppo concluse sotto il Pasubio, al confine tra i Comuni locali di Valli e Recoaro.

Al termine dell’iter conseguente all’accertamento del decesso dell’operaio e musicista per passione, il nulla osta da parte della Procura di Vicenza è stato firmato in tempi celeri. Non si è resa necessaria l’autopsia sulla salma dell’uomo, ritenendo sufficienti i rilievi operati dalle forze dell’ordine che hanno ricostruito le ultime ore di vita di “Pego”, così come veniva chiamato dagli amici con il diminutivo del cognome. Riguardo alla causa di morte, è stato chiesto dai familiari di mantenere il riserbo dovuto.

Una vicenda personale, quella legata alla sorte toccata a Stefano Pegoraro, che da lunedì 26 maggio si è via via trasformata in fatto di cronaca, giustificata dall’imponente mole di persone che si è messa a disposizione per ritrovarlo, si sperava ancora in vita. L’attivazione delle ricerche risale alla tarda serata di quel giorno, a partire dal ritrovamento dell’auto di famiglia in un parcheggio di località Campogrosso, a due passi dall’omonimo rifugio di montagna. Meta di amanti del trekking e delle arrampicate, o di visitatori in escursione ad esempio sul ponte Avis o verso l’Ossario e dei paesaggi mozzafiato del Pasubio. Luoghi che celano però anche insidie, tra pareti di rocce, strapiombi e canaloni.

Giovedì pomeriggio alle 15 saranno in tanti, anche giovani amici e colleghi di Stefano, a rendergli omaggio a Tezze. Ricordandolo per quanto ha fatto in vita, facendosi apprezzare e amare, e non per l’epilogo triste del suo percorso. E stando vicini, con la semplice presenza o parole di conforto, ai genitori e alla sorella, impegnati loro malgrado ad affrontare il lutto così duro e difficile da assorbire. Ricordando magari le passioni del 33enne arzignanese, la musica in testa, senza dubbio, tra tutte. Con uno strumento tra le mani, una chitarra o un basso le preferite dal giovane musicista che ha suonato in alcune band locali, tra queste gli “Havoc” e i “The naked one”. Facendosi conoscere tra le due vallate, quella dell’Agno e del Chiampo, in varie esibizioni sui palchi.

Trovato tra le montagne del Sengio Alto il corpo del 33enne scomparso da una settimana

A presenziare oggi anche alcuni tra i volontari del Soccorso Alpino e degli operativi dei vigili del fuoco che per giorni sono stati sul campo, tra valli e monti, facendo quanto nelle loro possibilità per tenere viva la speranza dei parenti di riportarlo a casa.

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