Addio a “Pumbino”, il maialino social più famoso d’Italia. “E’ volato in cielo, siamo distrutti”

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Il suo caratteristico grugnito era diventato ormai di “casa” per decine di migliaia followers, insieme alla simpatia e all’affetto che si poteva quasi toccare con mano da parte di chi si prendeva cura di lui. Ieri però Pumba, ancora più noto forse col nomignolo di “Pumbino“, il maialino nano dal pelo maculato inconsapevole star su Tik Tok e Instagram e ben oltre i confini della vallata del Chiampo e d’Italia, è morto ad Altissimo, in via Laita San Pietro, nell’agriturismo che lo aveva adottato grazie al buon cuore di Charley e Anna.

Di recente, ai primi giorni dell’anno, aveva subito un intervento chirurgico per un problema ad una zampa, in seguito a una caduta. Sembrava si stesse riprendendo dopo il buon esito dell’operazione ma, poi, la situazione è precipitata. Ad annunciarlo ieri pomeriggio tramite i canali social della loro attività sono stati i suoi proprietari, Charley Rama e Anna Baldato, gli stessi che alla sua nascita lo avevano salvato da un destino segnato: il maialino era affetto da una patologia genetica assimilabile al nanismo che, oltre a non consentirgli di crescere, se fosse rimasto in un porcile lo avrebbe portato a non sopravvivere a lungo.

Grazie all’adozione, di fatto è divenuto un animale domestico, coccolato e curato come un gattino o un cagnolino di casa. I suoi “migliori amici” con cui ha convissuto. Poi per scherzo (almeno inizialmente) era finito sui profili social della coppia di giovani gestori tra foto e clip video intrise di dolcezza e ilarità insieme, facendolo rapidamente conoscere in Italia e nel mondo con la consueta rapidità e pluridirezionalità incontrollabile del web. Momenti di vita a tutti gli effetti, in compagnia degli altri animali “casalinghi”, vale a dire l’inseparabile cane Liupa Laika e e il micio Alaska Cell. Fino all’infortunio articolare patito dopo Natale, pare scendendo dall’auto nel corso di una gita, gli accertamenti successivi presso un ambulatorio veterinario a Padova fino all’intervento recente portato a termine da un’équipe veterinaria  formata appositamente per lui. Si sarebbe trattato di un’operazione inedita, almeno da queste parti, su una specie animale simile.

Pumba non ce l’ha fatta. E’ volato in cielo. Noi siamo letteralmente distrutti“. La sua vicenda è stata raccontata in un libro e non si tratta di una storia per bambini e solo amanti degli animali. O quantomeno non solo. Ma dell‘amore incondizionato di una “mamma” e un “papà” umani nei confronti di un cucciolo di maiale, ricambiato allo stesso modo di un qualsiasi altro amico a quattro zampe, in “salsa” attuale, con l’utilizzo mirato dei  social ad amplificarlo e dimostrarlo al mondo, quasi fosse una bella favola. Il cui lieto fine, purtroppo, è sfumato ieri mattina proprio quando sembrava che l’angoscia legata all’intervento alla zampa malmessa fosse ormai potesse definitivamente sfumare.

Per chi vuole a posteriori conoscere la vita e le “imprese” di Pumba – tra queste nuotare in piscina, assaggiare vari alimenti, andare in vacanza al mare e in montagna e dedicarsi a giochi tipici per bambini – basta digitare su Instagram il nome dell’agriturismo di cui il maialino nano era diventato un testimonial (L’Angolo di Paradiso ad Altissimo), una pagina virtuale che conta 275 mila followers.