Far west nella notte in centro paese. Dopo il litigio partono colpi di fucile da caccia

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Niente rissa da saloon, nessun duello da far west. Ma una banale discussione tra gli avventori di una bar a cui avrebbe fatto seguito il tentativo di farsi giustizia – non più solo a parole – di un balordo della zona. Sarebbe accaduto nella notte tra venerdì e sabato in pieno centro a Chiampo, a poche decine di metri dal municipio. Un acceso diverbio all’esterno in un locale – in via Dal Maso – tra più persone, il fumi dell’alcol che accendono la miccia, fino a quando uno dei litiganti scompare dalla scena per alcuni minuti per poi tornare sul posto imbracciando un fucile da caccia. E fare fuoco. Da distanza ragguardevole rispetto ai bersagli umani, fattore decisivo ad evitare una possibile strage.

A raccontare la vicenda, conclusasi a quanto pare solo per un difetto di mira senza vittime o feriti gravi, è il Giornale di Vicenza. Una storia di cronaca dai contorni ancora poco chiari, fino a questo momento, gestita con riserbo da parte dei carabinieri ai quali sono state affidate le indagini. Le certezze consistono nella necessità di cure prestate a un uomo, che sarebbe stato colpito di striscio da un pallino sparato dal fucile, e la denuncia in stato di libertà per un vicentino di 42 anni, residente nella Vallata del Chiampo. Per porto abusivo d’armi, visto che lo sparatore non deteneva alcun permesso.

Il colpo (o i colpi) esploso intorno alle 3 della notte ha destato alcuni residenti chiampesi, e qualcuno di loro ha allertato il 112. Una volta sul posto, però, i militari della stazione di Arzignano non hanno trovato traccia dei protagonisti, nel frattempo dileguatisi. In poche ore i carabinieri hanno accertato che qualcosa era effettivamente accaduto in strada e, attraverso testimonianze e ispezioni mirate, sono risaliti all’identità dei presunti colpevoli. Mettendo alle strette in particolare il 42enne (T.D. le iniziali) che in un momento di scarsa lucidità si sarebbe armato di un fucile detenuto irregolarmente in casa.