Pfas nei vegetali, la sperimentazione vicentina studiata in Europa

A closeup shot of a tube with green plants in it

La ricerca sui Pfas realizzata da Acque del Chiampo insieme all’università di Padova, che studia come le piante acquatiche assorbono i microinquinanti, è stata presentata in Polonia al congresso internazionale Wetpol 2025. L’evento, dedicato alla fitodepurazione e alle soluzioni naturali per la depurazione sostenibile delle acque, si è svolto dal 7 all’11 settembre al Politecnico di Danzica.
Con il lavoro intitolato “Valutazione della fitotossicità del percolato di discarica e dell’assorbimento di Pfas da parte delle macrofite emergenti” sono stati presentati i risultati sperimentali delle ricerche effettuate dal gestore idrico con il dipartimento di agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente (DAFNAE) dell’ateneo di Padova negli anni 2021 e 2023, testando in serra nell’area del depuratore di Arzignano varie specie vegetali alimentate con percolati di discarica contenenti Pfas. Acque del Chiampo si è occupata del monitoraggio dei principali parametri chimico-fisici e delle analisi delle biomasse vegetali con il suo laboratorio.

Obiettivo della sperimentazione è testare quanto la fitodepurazione possa contribuire a mitigare la dispersione di microinquinanti nell’ambiente grazie al sistema substrato-pianta. Inoltre, il progetto di ricerca mira ad individuare quali piante siano più efficaci nella bonifica per eliminare i Pfas.
C’è grande interesse da parte del mondo scientifico per la tematica Pfas – commenta Alessandro Pellizzaro, tecnico del laboratorio di Acque del Chiampo che ha presentato la sperimentazione in Polonia –. Molta attenzione è stata rivolta verso i dati che abbiamo presentato e che si sono dimostrati innovativi in un contesto di alto livello internazionale”. “Dal 2013 stiamo investendo oltre 37 milioni di euro per affrontare l’emergenza Pfas con la riqualificazione della rete acquedottistica – ha spiegato il presidente di Acque del Chiampo, Renzo Marcigaglia –. Ma parallelamente stiamo consolidando una rete di collaborazioni con università e centri di ricerca nazionali ed internazionali per mettere a disposizione di tutti l’esperienza di Acque del Chiampo, con l’obiettivo di offrire un valido contributo per la ricerca di soluzioni per un grave problema ambientale che affligge il nostro territorio ma interessa anche molte altre zone in Italia e nel mondo”.

Il valore scientifico della collaborazione tra il Dipartimento Dafnae e Acque del Chiampo è confermato dai risultati concreti. “Come ricercatori universitari abbiamo il compito di generare e diffondere conoscenza: la presentazione della ricerca al congresso si aggiunge alle ormai numerose pubblicazioni, condivise con Acque del Chiampo, su riviste scientifiche internazionali di riconosciuto prestigio”, sottolinea Nicola Dal Ferro, professore associato di Dafnae e referente scientifico del progetto.
La collaborazione prosegue e si rafforza: a novembre prenderà avvio un dottorato di ricerca sotto la supervisione di Dal Ferro e con il supporto significativo di Acque del Chiampo.

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