Comune, dopo giorni di polemiche si dimettono in dieci: cade l’amministrazione Bevilacqua

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Terremoto ad Arzignano, dove questa mattina, dopo giorni di polemiche e scambi di accuse fra la sindaca Alessia Bevilacqua, neo eletta in consiglio regionale, e l’ex vicensindaco Riccardo Masiero, dieci consiglieri comunali hanno dato le dimissioni, facendo decadere l’amministrazione comunale. Lo ha annunciato il Comune stesso.

A dimettersi, i cinque consiglieri comunali del gruppo Liga Veneta Repubblica, che faceva parte della lista Bevilacqua ed esprimeva fino a poche settimane fa il vicesindaco Masiero(Mario Zuffellato, Marianna Carulli, Silvia De Cao, Emanuela Fochesato, Roberta Refosco), il gruppo Diego Zaffari Sindaco + Futuro per Arzignano (Diego Zaffari, Antonio De Sanctis, Elena Dalla Benetta), il gruppo Forza Italia Berlusconi – Sterle Sindaco (Nicolò Sterle) e il gruppo Misto (Marco Cazzavillan).

A seguito delle dimissioni, da oggi, come previsto dalla legge, il Comune di Arzignano è quindi privo di Sindaco, Giunta e Consiglio comunale e nei prossimi giorni, e fino allo svolgimento delle elezioni amministrative previste in primavera 2026 (la cui data sarà stabilita dal Ministero dell’Interno), l’ente sarà amministrato da un Commissario nominato dalla Prefettura.

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Sindaca dal 2019, riconfermata nel 2024 con una valanga di preferenze, Alessia Bevilacqua si è candidata alle elezioni regionali del 23 novembre, risultando eletta nelle liste della Lega con 8.427 preferenze. Essendo le due cariche (sindaca e consigliera regionale)  incompatibili, due rimanevano le opzioni: dimissioni (con decadenza dell’intero consiglio comunale, nomina commissario prefettizio e voto nella primavera 2026) oppure lasciare le proprie funzioni al vicesindaco, per portare l’amministrazione comunale alla scadenza naturale del mandato, nelo 2029. Quest’ultima era stata l’opzione scelta da Bevilacqua con il suo partito, “per assicurare stabilità, sicurezza e continuità amministrativa”.
Il 3 dicembre aveva annunciato il ripasto di giunta che ha scatenato le polemiche, togliendo deleghe e carica di vicesindaco a Riccardo Masiero, vicesindaco con incarichi pesanti (sicurezza, polizia locale, commercio e rifiuti) e il più votato alle elezioni dell’anno scorso, per assegnare il compito di fare le sue veci in municipio a Lucrezia Mecenero, attuale assessore al sociale e alle politiche giovanili.

Il 15 dicembre Masiero aveva predsentato le sue dimissioni, parlando di “una politica interpretata con arroganza” e dichiarando l’intenzione di “incontrare in libertà persone e progetti per una esperienza politica di spessore diverso”. Al centro di tutta la vicenda, la partita di chi sarà il prossimo candidato sindaco, con nell’ombra la figura di Enrico Marcigaglia, deus ex machina della giunta Bevilacqua e portavoce del sindaco (nonchè assessore alla sicurezza fra il 2019 e il 2024 e figlio del presidente della multiutility Acque del Chiampo, Renzo Marcigaglia, la cui governance è presto in fase di rinnovo).

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