Individuato il ladro “sacrilego”: due mesi fa rubò le offerte dei fedeli in due chiese

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Carabinieri di fronte alla chiesa di Crespadoro

Di fronte al giudice terreno risponderà di un doppio furto aggravato, di fronte al giudizio divino – quando arriverà la sua ora – di un atto ai limiti del blasfemo dopo aver sottratto i soldi delle offerte destinati a opere pie. I carabinieri della compagnia di Valdagno sono convinti di aver individuato l’autore delle ruberie in chiesa avvenute sul finire dell’estate scorsa a Crespadoro e Altissimo, due piccole comunità dell’Ovest Vicentino ai piedi della Piccole Dolomiti venete.

Si tratta di F.P., un uomo di origine toscana ma da tempo residente a Malo, di 53 anni di età. Costui è stato formalmente denunciato ieri mattina dai militari dell’Arma che hanno portato a termine l’indagine, vale a dire i carabinieri della stazione di Crespadoro.

I fatti risalgono a oltre due mesi, più precisamente all’8 settembre, nel calendario cristiano cattolico giorno della festa dedicata alla Madonna di Monte Berico. Uno sconosciuto, nello stesso giorno, si era appropriato delle cassette delle offerte presenti in due chiese delle rispettive parrocchie. Sacerdoti e sacrestani se ne resero conto a distanza di qualche ora, presentando denuncia il giorno dopo presso il comando di stazione più vicino e attivando così le procedure e le investigazioni finalizzate a individuare il colpevole.

Sparirono in tutto circa 200 euro, anche si tratta di una cifra difficile da determinare nel suo ammontare con precisione. Il ladro dissacratore non aveva esitato in due casi ad entrare nelle sacrestie e forzare mobili e armadi dove cercare qualcosa di valore, in particolare il denaro contante lì custodito, tra banconote e monete. Grazie anche al contributo di alcuni cittadini vicentini e di filmati di sorveglianza, il soggetto è stato alla fine rintracciato dopo aver ricostruito ogni suo movimento in quel lasso di tempo e la dinamica esatta dei due blitz, per così dire, messi a segno contro ogni grazia di Dio.

In attesa di rendere conto anche all’Altissimo, stavolta da non confondere con la località di confine della provincia vicentina, saranno i giudici del Tribunale berico a chiamarlo al loro cospetto, e determinare la misura del peccato commesso e la forma di espiazione terrena. Visto l’ammontare del bottino non sarà probabilmente un granchè in termini di restrizioni, ma il 53enne dovrà “pregare” di non incorrere in altri reati per non finire in uno dei gironi del sistema carcerario italiano.