19enne peggiora e muore al San Bortolo dopo l’incidente di Ferragosto a Bagnolo

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Finisce in tragedia a distanza di 4 giorni dal ricovero di due giovani veronesi l’incidente che si era verificato a Bagnolo, piccola frazione del comune di Lonigo, risalente alla notte dopo Ferragosto. L’aggravarsi delle condizioni di salute successivamente al loro arrivo in ospedale ha portato alla morte un ragazzo di 19 anni di Legnago: non è sopravvissuto ai postumi di uno schianto in piena notte, dopo il ricovero al San Bortolo che nelle prime ore sembrava potersi risolvere con esito positivo.

Le lesioni riportate nell‘urto contro un tronco del viale alberato erano state giudicate da subito gravi, lasciando un cauto ottimismo sulla possibilità di scongiurarne il pericolo di vita. Il rischio di complicazioni, però, in casi simili, rimane impossibile da escludere, così come purtroppo è avvenuto in seguito dopo i primi segnali di ripresa. Rivelatisi, purtroppo, illusori per la famiglia accorsa al Vicenza al capezzale del giovane ferito.

La vittima della strada nelle sequela di incidenti stradali con conseguenze drammatiche dello scorso week end si chiamava Brandon Catter, ed era nato nel 2001. Viaggiava di ritorno verso la provincia di Verona insieme a un amico, un 20enne di Bonavigo con il quale aveva trascorso parte della festa estiva nel capoluogo berico, nel sabato sera. Erano stati insieme a conoscenti giunti da diverse località del Veneto: un ritrovo in pizzeria, concluso con i saluti dopo le ore volate via a chiacchierare mentre la stanchezza aumentava, facendo notte fonda tra una risata e una battuta.

Brandon sedeva sul sedile passeggero anteriore, con a fianco e dunque al volante della Renault Clio l’amico e compagno di serata nella trasferta vicentina. Quest’ultimo, forse, è stato da un colpo di sonno che avrebbe provocato lo schianto lungo la Sp500. Erano quasi le 5 del mattino, con una ventina di chilometri già lasciati alle spalle sulla strada del rientro. Si trovavavno proprio sul confine tra le due province venete. A soccorrere la coppia i pompieri di Lonigo e un’ambulanza del Suem 118. Il 20enne ne era uscito quasi incolume, mentre per il passeggero si era reso necessario il trasporto nel nosocomio berico. Il ragazzo, seppur in condizioni serie, sembrava poter uscire dal fosco tunnel in cui era finito in seguito alle lesioni riportate nell’impatto dell’utilitaria contro un platano.

A dare notizia dell’epilogo drammatico della vicenda il quotidiano veronese “L’Arena”. Il 19enne viveva nella frazione di Terranegra a Legnago, era conosciuto nella zona anche in virtù della sua passione per le arti marziali, dove stava raggiungendo risultati di prestigio.  Di mercoledì la constatazione della morte cerebrale, dichiarata dai medici del San Bortolo dopo aver informato i cari del ragazzo veronese. Una notizia devastante per la famiglia, che contava di riaccoglierlo nella sua casa anche se dopo la lunga degenza che i medici stavano prospettando, prima dell’aggravarsi progressivo delle condizioni di salute. Una luce in fondo a quello stesso tunnel, improvvisamente spentasi. I genitori, seppur scossi, hanno autorizzato l’espianto degli organi.