Lavarone, ritrovato nelle acque del lago il corpo di Willy. Sulla riva ad attendere la famiglia

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Foto dalla pagina della Federazione dei Corpi Vigili del Fuoco Volontari Provincia autonoma Trento
I sommozzatori hanno ritrovato oggi 11 agosto, attorno alle 14,30 il corpo di Willy N’Guettia, lo scout 17enne di origini ivoriane e residente con la famiglia a Lonigo scomparso nelle acque del Lago di Lavarone lo scorso 9 agosto, dopo essere caduto dal pedalò.
La famiglia – presente oggi sul posto e composta da padre, madre e quattro figli – era arrivata dalla Costa d’Avorio a Lonigo solo un anno fa poco più di un anno fa. Willy era il secondo figlio: quel giorno si trovava sul pedalò col fratello maggiore Christ, di 18 anni. Entrambi stavano partecipando a un campo del gruppo Agesci di Lonigo, che fa parte della parrocchia del Santissimo Redentore.

A ritrovare il corpo è stato il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco permanenti di Trento. Si sono conclusi così nel peggiore dei modi i due giornata di attesa e di angoscia per i responsabili del campo, i familiari e gli amici di Willy. L’incidente era avvenuto alle 15.30 circa di martedì, mentre si stava divertendo con i compagni del gruppo scout Agesci a bordo dei pedalò presi a noleggio. Mercoledì, dall’alba e per tutta la giornata, i sommozzatori del corpo dei vigili del fuoco di Trento si sono immersi più volte per cercare di riportare in superficie il corpo del ragazzo. Oggi le operazioni erano riprese all’alba, utilizzando un sonar per scandagliare il fondo e in particolare le aree coperte dalla vegetazione immersa.

Le ricerche dei vigili del fuoco e dei sommozzatori sono state rese complicate dalla scarsissima visibilità in acqua. La vasta superficie del fondale lacustre, più che la profondità – in media di circa 15 metri nello specchio d’acqua in cui l’adolescente è scomparso – hanno reso difficoltose le operazioni di recupero. Fra le ipotesi, c’era quella che il corpo sia stato trascinato più lontano dalle correnti subacquee che caratterizzano questi bacini naturali di montagna. Ieri e anche oggi a riva hanno atteso notizie, sconvolti, i familiari del ragazzo: sono rimasti in silenzio ad attendere con gli sguardi rivolti al lago e alle imbarcazioni dei vigili del fuoco.

I familiari del 17enne mentre attendono notizie a riva (fermo immagine del servizio del Tgr Trento)

Intanto è di ieri la notizia del divieto di balneazione a Lavarone disposta dal sindaco locale attraverso un’ordinanza. Un atto dovuto per favorire le ricerche e insieme un segno di rispetto, voluto dal sindaco Isacco Corradi e che dovrebbe perdurare fino al termine delle operazioni dei soccorritori che stanno esplorando palmo a palmo la conca d’acqua del lago trentino, muovendosi su due gommoni. I tanti visitatori e bagnanti hanno capito, e anche chi si trova in vacanza nella località trentina attende pazientemente l’esito delle ricerche del giovanissimo scout che sul piano formale risulta ancora come disperso, pur essendo chiaro l’epilogo a cui è andato incontro Willy. Nel 2018, in quell’occasione a causa di un malore, nello stesso posto si pianse un’altra vittima: si trattava di un turista, il cui corpo era riemerso a distanza però di poche ore dalla disgrazia.

A seguire da vicino la triste vicenda per il Comune di Lonigo, a nome dell’intera cittadinanza, è da ieri in prima persona l’assessore Sandra De Marzi, ex scout con vent’anni di militanza proprio nel gruppo locale Agesci. Lo stesso che, in questi giorni, aveva organizzato il campo estivo a Serrada in Folgaria e la serie di escursioni tra cui quella al lago di Lavarone. “Desidero esprimere la nostra solidarietà ai familiari del povero ragazzo che stanno vivendo ore terribili – spiega De Marzi,  assessore al Sociale, in un’intervista – e allo stesso modo alla comunità scout che so bene quale dramma stia affrontando. E’ un triste momento per tutta la comunità di Lonigo”.