Motociclista 42enne in rianimazione dopo il frontale con un’auto a Locara. Altri due feriti

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L'ospedale Borgo Trento sullo sfondo, una capture dal video post incidente nel riquadro

Si trova ricoverato dalla prima serata di ieri in rianimazione dell’ospedale Borgo Trento di Verona il motociclista vicentino – residente a Montebello – che risulta il più grave tra le tre persone soccorse lungo la Sr11 in seguito allo scontro tra una motocicletta Honda e una Fiat Panda. Luogo della collisione è stato alle 19.15 di mercoledì località Locara, appena oltre il confine vicentino, nel Comune veronese di San Bonifacio.

Coinvolti nell’incidente tre uomini: conducente e passeggero della moto – identità ed età di quest’ultimo non risultano per il momento noti -, finita in una scarpata dopo la collisione  con l’utilitaria, secondo quanto riporta la testata “L’Arena” avvenuta nel corso di una fase di sorpasso da parte dal mezzo a due ruote. Si tratterebbe di impatto frontale, assai violento visti i danni dei due veicoli.

Sul posto, in via Perarolo e lungo l’arteria regionale ad alto flusso di veicoli a quell’ora, sono giunte due ambulanze del Suem 118 – oltre ai Carabinieri di Zevio e a la squadra dei vigili del fuoco giunta da Caldiero – inviate dall’ospedale più vicino e in seguito un elicottero di Verona Emergenza. Dopo aver stabilizzato il ferito più grave, in condizioni che sono definite come molto gravi, il personale sanitario specializzato del Suem 118 ha trasferito il 42enne montebellano sul velivolo poi decollato verso l’ospedale scaligero.

Soccorso pure l’automobilista e unico occupante della Fiat Panda, si tratta di un 34enne veronese di Monteforte d’Alpone. Anche nel suo caso la prognosi è riservata ed ha trascorso la notte al Borgo Trento di Verona. Non preoccuperebbero le condizioni del passeggero della Honda, sbalzato sul pendio a margine della carreggiata riportando contusioni assortite al corpo. Nel suo caso le ferite riportate nell’incidente sono state giudicate da codice giallo: trasferimento in ambulanza per lui nel polo sambonifacese “Fracastoro” per accertamenti.