Padre e figlio in manette (ma per poco) nel triangolo della concia: sottraevano pellame

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Un intervento dei carabinieri

Padre e figlio arrestati con l’accusa di furto continuato e aggravato di pellame, e altri due collaboratori denunciati per ricettazione. Distretto conciario dell’Ovest Vicentino in subbuglio da ieri alla notizia delle manette scattate ai polsi di Stefano (36 anni) e Fausto (61) Tornicelli, residenti a Montebello Vicentino, fermati dai carabinieri della stazione di Arzignano mentre scaricavano un lotto di pelli da un camion a una vettura privata, sottraendole al carico originario destinato a una conceria. Sotto lo sguardo attento dei militari che li pedinavano, i due consanguinei si sarebbero poi diretti in altrettante diverse ditte della zona per consegnare rispettivamente il “maltolto” e la parte più consistente della merce trasportata.

Ad attendere il più anziano dei due, in un’azienda ubicata nel territorio di Arzignano, il titolare della stessa (B. M. residente nella città del grifo) e un collaboratore (C. D. le iniziali), i quali si sono adoperati per lo scarico delle pelli da lavorare – del valore approssimativo di 2.500 euro – dalla vettura di Tornicelli senior sempre sotto gli occhi vigili dei militari dell’Arma ben appostati. Una volta chiuso il cerchio e confermati i sospetti, i carabinieri sono intervenuti per completare l’operazione, che ha permesso inoltre di recuperare un centinaio di pelli grezze, che sarebbero state sottratte con modalità analoghe nei giorni precedenti, e 6.500 euro probabile provento dei furti ripetuti.

Per i Tornicelli sono scattati gli arresti domiciliari, su ordine della Procura berica, in attesa del processo per direttissima avvenuto nelle scorse ore. Sei mesi di reclusione ciascuno (con sospensione condizionale) la pena inflitta dopo il patteggiamento ai due, di fatto tornati liberi.