Ad Asiago la terza vittima da Covid-19, una 98enne. 66 decessi in Veneto. L’aggiornamento

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Terzo decesso legato al contagio da Covid-19 in provincia di Vicenza. Si tratta di un’anziana di 98 anni (classe 1922), originaria di Moncalieri (Torino), che presentava patologie pregresse ed è morta presso l’ospedale di Asiago dove si trovava ricoverata. Il suo nome va ad aggiungersi a quello del 79enne di Castelfranco Veneto morto all’ospedale di Bassano e alla 82enne di Montecchio Maggiore morta all’ospedale di Vicenza nei giorni scorsi.

Il dato emerge dai bollettini giornalieri delle Ulss 7 Pedemontana e 8 Berica, che evidenziano anche un aumento del 18% dei ricoveri: da 64 a 76 (+12). In aumento anche i soggetti in gravi condizioni ricoverati in terapia intensiva: 17 contro i 15 di ieri (16 all’ospedale San Bortolo di Vicenza, 1 in quello di Bassano del Grappa). Nel dettaglio, per l’Ulss 8 Berica i ricoverati complessivi sono 29 al San Bortolo di Vicenza (da dove nelle ultime ore sono state effettuate altre due dimissioni), 1 a Valdagno e nessuno ad Arzignano; per l’Ulss 7 Pedemontana invece ci sono 14 all’ospedale di Bassano (di cui una in rianimazione), 18 a Santorso e 15 in area medicina all’ospedale di Asiago.

Quanto ai contagi, sono saliti a 256 nel vicentino i casi di positività al nuovo Coronavirus: erano 223 ieri (+14%). 150 sono nell’Ulss 7 (88 fra Bassanese e Altopiano) e 62 nel Distretto dell’Alto Vicentino. Indagini epidemiologiche stanno coinvolgendo, negli ultimi giorni, con sorveglianza attiva e tampone, tutti gli operatori del entri servizi La Madonnina di Bassano del Grappa, al fine di contenere il focolaio in atto e in altre due case di riposo, una delle quali ad Asiago.

Per quel che riguarda i dati relativi a tutto il Veneto,  l’ultimo report delle ore 17 del 15 marzo vede i contagi salire a 2.246 (+74 rispetto al bollettino di domenica mattina) e i morti a 66 (3 decessi nel corso della giornata). I pazienti ricoverati sono 487 (+61 rispetto a questa mattina), quelli in terapia intensiva 136 (+7). I pazienti dimessi dall’inizio dell’emergenza, il 21 febbraio, sono 123.

Un primo caso di contagio ha interessato anche la Caserma Ederle di Vicenza: a comunicarlo è l’U.S. Army Garrison Italy sulla propria pagina Facebook. «Si informa – si legge nel post – che un dipendente italiano della Guarnigione in servizio presso la Caserma Ederle e assegnato alla direzione dei lavori pubblici (DPW) è risultato positivo al Coronavirus, o COVID-19. Il comando e il personale sanitario militare stanno conducendo un’indagine approfondita per valutare la portata dell’esposizione con altri individui sul luogo di lavoro. Si precisa che l’ultimo giorno in cui il dipendente ha prestato servizio in Caserma Ederle è stato il 5 marzo e che attualmente è ricoverato in provincia di Padova. Si stanno individuando tutti coloro con cui quest’ultimo potrebbe aver avuto contatti ravvicinati, in conformità con le disposizioni dei centri per la prevenzione e il controllo delle malattie e le autorità sanitarie italiane. Si conferma che sono state adottate tutte le precauzioni necessarie per tutelare la salute di tutti e garantire una puntale informazione, in stretto coordinamento con i comandanti delle varie unità e le competenti autorità italiane. Il comando esprime vicinanza al dipendente e ai suoi familiari e ribadisce che la salute e la sicurezza della comunità hanno la massima priorità».