Anno record per la Cardiologia riabilitativa che diventa polo di riferimento

Storico risultato per la Cardiologia Riabilitativa dell’ospedale di Asiago, che ha accolto la scorsa settimana il 200esimo paziente dall’inizio dell’anno: un dato di rilievo, se si considera che in tutto il 2024 erano stati 179 i pazienti ricoverati e 82 l’anno prima. Da quando è stato attivato dunque, nel giugno 2023, il servizio ha registrato una crescita costante, tanto da lavorare praticamente sempre a pieno regime con i 10 posti letto a disposizione.
“Non ci aspettavamo di raggiungere in così breve tempo questo risultato in termini numerici – spiega Gianluca Toffanin, responsabile della Cardiologia Riabilitativa di Asiago – E’ il frutto della collaborazione di tutte le figure coinvolte nella presa in carico: cardiologici, fisiatri, infermieri, fisioterapisti, dietista e psicologa”.
Il tutto grazie ad una collaborazione interna all’ospedale: i posti letto della Cardiologia Riabilitativa sono infatti collocati al secondo piano all’interno del reparto di Medicina diretto da Mirca Lagni, mentre l’attività riabilitativa viene seguita dallo staff medico e infermieristico del reparto Recupero e Riabilitazione Funzionale di Asiago.
“L’attivazione della Cardiologia Riabilitativa di Asiago rappresenta sicuramente un successo nell’ambito di un piano più ampio avviato negli ultimi anni per il rilancio e potenziamento dell’ospedale di Asiago – sottolinea Carlo Bramezza, direttore generale della Ulss 7 Pedemontana – Ma soprattutto si tratta di un servizio di grande valore per la popolazione, e non solo sul piano clinico: offriamo infatti ad Asiago un’attività essenziale, della quale vi è grande richiesta, e per la quale in passato i vicentini spesso dovevano andare in strutture più lontane, anche fuori provincia. E allo stesso tempo stiamo rendendo l’ospedale di Asiago sempre più attrattivo anche per pazienti provenienti da altri territori”.

I pazienti inviati all’ospedale di Asiago provengono prevalentemente dalla cardiochirurgia di Vicenza, ma anche dalle cardiochirurgie di Padova e Verona, con le quali la struttura lavora in rete, ma non mancano i pazienti provenienti anche da altre regioni. Per ognuno viene definitivo un percorso riabilitativo personalizzato, con una degenza media di circa due settimane, che in caso di necessità può essere prolungata oppure proseguire con un’attività di riabilitazione ambulatoriale presso il servizio di CardioAction all’ospedale Boldrini di Thiene.
“Per lo più si tratta di pazienti che sono stati sottoposti a interventi di bypass o valvolari – spiega Toffanin – Il nostro compito è quello di riaccompagnarli verso il migliore recupero possibile non solo sul piano strettamente funzionale ma anche in termini di qualità di vita e devo dire che i risultati clinici sono generalmente molto buoni. Le complicazioni, che sono sempre possibili con questa tipologia di pazienti reduci da interventi importanti, ad oggi sono state minime e sempre gestite per il meglio, con il supporto delle cardiologie di Bassano e Santorso e in stretto collegamento con le cardiochirurgie presso le quali erano stati operati. Il progresso, alla fine del ciclo di riabilitazione, è sempre evidente e nella maggior parte dei casi è possibile tornare ad una vita di fatto normale: addirittura in molti casi chi prima dell’intervento praticava un’attività sportiva può tornare a svolgerla”.

In genere il ricovero avviene direttamente tramite trasferimento dai reparti di cardiochirurgia o cardiologia e subito il paziente viene valutato da tutte le figure sanitarie del team, con indagini cliniche e strumentali. Sulla base delle informazioni raccolte viene stilato un profilo di rischio cardiovascolare e viene definito il progetto riabilitativo, che è sempre personalizzato: l’obiettivo è portare il paziente a recuperare al massimo livello possibile le sue funzioni.
La degenza dura generalmente due settimane, con la possibilità di arrivare a tre settimane in caso di necessità.
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