Due giovani escursioniste bloccate a 2 mila metri fra neve alta e ghiaccio

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
I soccorritori al momento del ricongiungimento con le due giovani in difficoltà

Due ventenni si avventurano sulle montagne dell’Altopiano e si fanno sorprendere dal gelido inverno sulle vette, rimanendo bloccate con il calare dell’oscurità. Missione di soccorso notturna per salvare due giovani escursioniste – una 24enne di Roana e una 20enne veronese – salite a Cima Portule a quota 2.300 metri per poi trovare la via di discesa sbarrata da neve alta e ghiaccio. Il corpo del soccorso alpino Cnsas ha raggiunto le due ragazze in difficoltà utilizzando due fuoristrada, traendole in salvo anche grazie al bagliore degli smartphone.

Le due amiche ieri mattina erano partite da Malga Larici per trascorrere una giornata sui monti innevati, godendosi i paesaggi invernali mozzafiato sulle vette dell’Altopiano di Asiago. Scarpinata avviata alle 10 per raggiungere intorno alle 13 Cima Portule. L’itinerario concordato a tavolino prevedeva poi la camminata lungo il sentiero ad anello che porta a Bocchetta Portule. A sorprenderle lungo il tragitto un ammasso di neve fresca più alta del previsto, fino ad altezza ginocchia, che ha impedito loro di proseguire costringendole al dietro front e attardandosi quindi rispetto alla “tabella di marcia”.

Ad un certo punto la coppia di escursioniste, nel corso della discesa verso Casara Trentin, ha dovuto interrompere il rientro di ripiego, a causa della neve ghiacciata troppo pericolosa. Alle 16.40 l’allarme lanciato ai carabinieri di Thiene che immediatamente hanno allertato la centrale del soccorso alpino di Asiago. Per fortuna, il segnale telefonico agganciato nella zona coperta ha consentito di agevolare le operazioni di recupero delle due giovani, in contatto con i soccorritori.

Proprio le luci dei cellulari, nel buio totale, hanno consentito agli operatori di individuare con esattezza e raggiungere le due “disperse”. Grazie all’utilizzo dei ramponi, attrezzatura di cui non disponevano, le escursioniste infreddolite ma in buone condizioni di salute sono riuscite a ridiscendere a valle accompagnate dai loro salvatori.