Oltre mille i profughi dall’Ucraina accolti in pochi giorni tra Santorso, Bassano e Asiago

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I dati sono forniti dall’Ulss 7 Pedemontana, che si occupa della prima accoglienza dei profughi ucraini sul piano sanitario: sono 1.073, in meno di due settimane, le persone in fuga dalla guerra accolte nel bacino di riferimento. Tutto ciò grazie all’aiuto concreto non solo di enti pubblici ma anche della rete solidale composta da associazioni e cittadini, per lo più volontari che subito si sono attivati per riservare ospitalità a famiglie e persone costrette a fuggire dalle loro case e dalla loro patria.

Ad ieri, lunedì 21 marzo, negli hub di assistenza sanitaria allestiti a Bassano del Grappa (presso l’ex Eurobrico) e all’ospedale di Santorso si sono già recati oltre mille tra uomini, donne e bambini di nazionalità ucraina per effettuare il tampone obbligatorio e per sottoporsi a un’analisi della situazione vaccinale. A tutti è stata offerta la facoltà di decidere se effettuare le somministrazioni mancanti.

Tra i dati forniti all’Ulss 7 su questa prima fase di accoglienza, si vede come in larga parte si tratti di donne, il 70,6% contro il 29,4% di secco maschile. Tanti i ragazzi e i bambini: ben il 40% degli accolti sono infatti minori di 14 anni. Da ricordare che nelle sedi dedicate ai tamponi viene fornita anche piena assistenza per la registrazione e gli atti amministrativi, in particolare la documentazione provvisoria che sostituisce il permesso di soggiorno per i cittadini stranieri extracomunitari, grazie alla presenza di mediatori e interpreti. Grazie a questo passaggio importante, tutti i rifugiati in arrivo potranno così ricevere gratuitamente le prestazioni mediche e ambulatoriali, ed aggiungersi alle 972 “tessere” fin qui rilasciate.

Alcuni dirigenti dell’azienda sanitaria Pedemontana riuniti per tracciare un primo bilancio dell’attività di accoglienza

“Inoltre, per quanti risulta necessario un approfondimento delle loro condizioni di salute – così è riportato nella nota per la stampa di Ulss 7 Pedemontana – presso gli hub di Bassano e Santorso sono stati allestiti degli ambulatori gestiti tramite i medici delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (Usca). Parallelamente, il vecchio ospedale di Asiago in Altopiano è stato adattato per poter ospitare 120 cittadini ucraini, offrendo loro un alloggio sicuro e confortevole per un periodo limitato (indicativamente 7 giorni), necessario a consentire l’individuazione di un’adeguata sistemazione di più lungo periodo e allo stesso tempo a completare i necessari screening medici”.

“In pochissimi giorni abbiamo messo in campo un’organizzazione complessa ma efficiente – sottolinea il dg Carlo Bramezza -, in grado di dare una risposta alle necessità dei rifugiati sotto diversi punti di vista: la sicurezza sanitaria, gli aspetti amministrativi, la verifica delle loro condizioni di salute, un alloggio temporaneo. Stiamo lavorando in squadra tra i diversi servizi e come azienda siamo in costante collegamento con la Prefettura, le amministrazioni Comunali e le associazioni di volontariato”.