Cordoglio a Marano e nel calcio per la morte di Arturo, trafitto da una barra metallica

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All’indomani del dramma che ha visto come scenario l’azienda Bomar di Marano Vicentino, è la stessa cittadina a piangere la morte di Arturo Natoldi, 58 anni, residente in paese. Pensionato dallo scorso novembre, si trovava nella fabbrica di proprietà del cognato per lavorare in autonomia ad alcuni pezzi di metallo su un macchinario, presumibilmente per uso personale. Al momento dell’incidente, avvenuto nel tardo pomeriggio di lunedì, si trovava solo in un’ala del capannone. L’allarme è stato lanciato dallo stesso stabilimento, che si trova in via Progresso in zona industriale.

Uno di questi oggetti che maneggiava, in circostanze per il momento tutte da chiarire, lo avrebbe mortalmente colpito, infilzandolo al torace. Nessuna possibilità di sopravvivenza per il vicentino, sposato e padre di un figlio e una figlia e a riposo da soli 4 mesi dopo aver lavorato a lungo alla Rwm di Molina di Malo: all’arrivo dei soccorsi la situazione era già compromessa, tanto che l’elicottero del 118 ha fatto rientro alla base dopo l’atterraggio in un campo attiguo. Sul caso indagano i carabinieri della Compagnia di Thiene con il supporto dei tecnici dello Spisal dell’Ulss 7, incaricati dei rilievi nel luogo dell’infortunio mortale.

Titolare del fascicolo è il pm Barbara De Munari, della Procura di Vicenza, che nella prima serata di ieri ha autorizzato la rimozione della salma dell’uomo, dopo aver aperto come d’obbligo un’inchiesta in seguito al tragico evento. A piangere Arturo sono anche tanti amici provenienti dal mondo dello sport, del calcio in particolare, visto che era stato da sempre un grande appassionato del pallone e ha collaborato con più società dell’Altovicentino nel ruolo di preparatore dei portieri e di aiuto allenatore, giocando tutt’ora di tanto in tanto con le “vecchie glorie” di Marano.

Arturo Natoldi, cerchiato nell’immagine, in un momento di festa con la squadra del Silva Marano vincitrice di un campionato alcuni anni fa

Prima di appendere scarpe e guanti al chiodo da calciatore dilettante era stato un veterano in questo ruolo: negli ultimi anni di attività da numero 1 aveva vestito, tra l’altro, le maglie del Silva e del Molina. Proprio in questa società ultima citata attualmente seguiva i bambini, nei Primi Calci, come allenatore apprezzatissimo dai bimbi e dagli altri genitori, tutti affranti alla notizia di aver perso una brava persona che si dedicava con tanta passione a far crescere i più piccoli nello sport. “Una persona straordinaria”, così è stato definito a Molina, in queste ore di dolore per la sua scomparsa improvvisa.