Riapre il punto nascite di Asiago. Cunegato: “Bella notizia, ma servono personale e sicurezza”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Un servizio essenziale e di fondamentale importanza sul piano della salute sta per essere riattivato vista la particolare conformazione del territorio dell’Altopiano di Asiago e dei 7 Comuni e le vie di comunicazione con i centri sanitari attrezzati della pianura altovicentina, distanti anche 45′ da alcune località montane. Mancano ormai pochi giorni alla riapertura ufficiale del punto nascite ad Asiago, sarà ospitato in un padiglione del nuovo ospedale.

Una notizia che non può che essere gradita e universalmente accolta con soddisfazione, dopo le richieste da più parti presentate nero su bianco, e su cui la gestione sanitaria in capo alla Regione e Veneto e l’Ulss 7 Pedemontana hanno lavorato nei mesi scorsi. Per un servizio dedicato a neogenitori e soprattutto ai bebè nascituri che presenterebbe qualche punto da chiarire, criticità sul piano della sicurezza innanzitutto e poi delle condizioni di lavoro del personale di sala parte e neonatologia che vengono evidenziate proprio alla vigilia dell’attivazione del reparto asiaghese.

A metterle in luce è Carlo Cunegato, consigliere di minoranza sugli scranni del Comune di Schio e candidato alle recenti elezioni regionali 2020 per “Il Veneto che vogliamo”, che da tempo ormai è attento alle dinamiche e ai servizi che l’Ulss 7 Pedemontana dirige nel bacino di competenza, vale a dire Altovicentino, Bassanese e Altopiano appunto. Riportiamo integralmente il comunicato a sua firma, che denuncia alcuni aspetti, due in particolare, chiedendo chiarezza e invocando tutele maggiori da garantire. Punto nevralgico sarebbe la mancata assunzione di personale di ostetricia, “recuperato” dagli altri poli di Santorso e Bassano, con carenze in particolare in orario notturno.

“Tra qualche giorno riaprirà il punto nascite ad Asiago. Questa è una bella notizia, ci eravamo battuti perché accadesse. Tuttavia vorremmo segnalare due criticità importanti. Tutt’altro che trascurabili. Una ha a che fare con i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e l’altra con la sicurezza dei cittadini. Il punto nascite verrà aperto senza assumere nessuna ostetrica. Verranno impiegate le ostetriche che lavorano a Santorso e a Bassano. A quanto ci è dato di sapere per il turno di agosto le lavoratrici avranno più di 20 ore di straordinario al mese da turno, firmato dalla Direzione. Tra l’altro, gli straordinari non vengono pagati. Inoltre, per chi deve già fare 8-9 notti al mese, si aggiungono notti e reperibilità notturne”.

Secondo Cunegato, che chiede conferme delle indicazioni raccolte attraverso fonti dirette, si avvicina una situazione già insostenibile a distanza di pochi giorni dal ripristino delle attività di reparto. “Chi fa un lavoro così delicato – continua il consigliere – dal quale dipende la vita dei nostri figli, non può essere spremuto come un limone. I diritti si intrecciano con la qualità del servizio. Molte lavoratrici saranno costrette a superare il monte ore settimanale previsto, dal contratto nazionale, a 48 ore. Come si può lavorare in queste condizioni? Si può rimanere lucidi di fronte ad un’emergenza o a un imprevisto?”.

Si tocca poi la questione della sicurezza. “Nel punto nascite di Asiago è prevista la presenza di due ostetriche di giorno, mentre di notte è presente una sola ostetrica, perchè l’altra è reperibile. Evidentemente la maggior parte delle ostetriche che lavorano a Santorso e a Bassano, abitano a decine di chilometri dall’ospedale di Asiago. Nessuna di loro, in caso di emergenza riuscirebbe ad arrivare velocemente. Quando si deve affrontare un codice rosso, il protocollo prevede la presenza di due ostetriche e il tempo per intervenire non deve superare i 7 minuti. E’ palese che per chi abita nell’Altovicentino o nel Bassanese non sarà possibile intervenire prima di 40-45 minuti. Un tempo che non consente di affrontare un’emergenza, un tempo che potrebbe determinare la morte del nascituro. C’è inoltre la questione della possibile assenza, in caso di emergenza, del pediatra neonatologo per la rianimazione neonatale, perché presente per solo qualche ora il mattino. La tempestività e la qualità delle manovre di rianimazione sono fondamentali per il successo terapeutico, quando si presentano problematiche gravi e urgenti da trattare nel neonato”.

In sintesi, il messaggio è questo: bene l’apertura del punto nascite, ma non può avvenire senza assunzioni. “Non deve avvenire sulle spalle delle lavoratrici – conclude Carlo – non deve assolutamente avvenire se non sono assicurate le condizioni di sicurezza durante il parto. Ne va della vita dei figli e delle loro madri. I cittadini di Asiago e dell’Altopiano in genere hanno diritto ad avere questo servizio, ma deve essere di qualità e in massima sicurezza“.