Cagnolina sparisce: ritrovata dopo giorni impallinata e cieca. “Violenza inaccettabile”


C’è’ dolore e rabbia per una violenza inaccettabile attorno alla storia di una bellissima cagnolina, di nome Macchia, trovata sparata sul muso una settimana dopo la scomparsa a Mezzaselva di Roana. A raccontare la storia e la sua umana, la sarcedense Lorena Bonollo, che ha deciso di renderla nota per non accettare che una simile barbarie rimanga non conosciuta.
“Macchia non era solo un cane. Era il cane di mio papà, scomparso a dicembre. Mia madre – racconta – l’ha accolta in casa e nel cuore, come ultimo legame con lui. Da allora erano inseparabili. Mercoledì 8 ottobre siamo andati nella nostra casa a Mezzaselva di Roana per tagliare l’erba e mettere al riparo i fiori prima dell’inverno. Macchia era con noi. In fondo al prato, alcuni pini malati erano stati abbattuti nei giorni precedenti, e proprio lì Macchia ha trovato una via aperta e si è allontanata, verso le 15 del pomeriggio. Quel giorno – continua – non è tornata a casa e sappiamo che qualcuno le ha sparato sul muso. Nonostante fosse identificabile grazie al collare con i dati della proprietaria e al microchip, la persona responsabile ha scelto di non farsi riconoscere e di non soccorrerla in tempo utile”.
Per una settimana la sua famiglia umana ha vissuto ore di angoscia: l’hanno ritrovata una settimana dopo, grazie alla segnalazione di un amico. “Mia madre l’ha riportata a casa in condizioni disperate e il veterinario ci ha dato la prima diagnosi: un occhio perforato, l’altro con un’infezione grave. Il giorno dopo, la lastra ha confermato ciò che nessuno avrebbe voluto sentire, ossia che Macchia è stata colpita da un proiettile sparato a distanza ravvicinata. Non è stato un incidente, né un errore: crudeltà pura, vigliaccheria allo stato più basso”.
La cagnolina ha perso un occhio, che è stato rimosso chirurgicamente, mentre l’altro è gravemente compromesso. “Ha perso la vista, per sempre. Chi ha fatto questo è un delinquente armato, un codardo che si è nascosto dietro un fucile per tentare di uccidere un cane disarmato e innocente.
Un essere spregevole che non merita di essere chiamato cacciatore, né uomo” prosegue Lorena Bonollo. “Cosa gli ha fatto il nostro cane? Lo ha forse infastidito con il suo abbaio? Gli dava fastidio vederla libera e felice? Oggi Macchia è viva, ma la sua vita è cambiata per sempre. Mia madre, con tutta la forza che ha, si sta prendendo cura di lei e Macchia lotta. Noi lo faremo con lei. Questo è un atto criminale”.
La donna lancia anche un appello: “Se qualcuno ha visto o sentito qualcosa, abbia il coraggio di farsi avanti. Ci teniamo anche a ringraziare di cuore chi in questi giorni ci ha aiutato nella ricerca e ci ha sostenuto con affetto e vicinanza. Forza Macchia. Sei cieca, ma hai visto più cuore e amore di chi ha scelto di colpirti. Gino sarebbe fiero di te!”.