Tragedia all’Altar Knotto, recuperato lo smartphone di Mazzetto. Fidanzata travolta da hate speech sui social

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E’ stato recuperato ieri dai volontari del Soccorso alpino di Asiago lo smartphone la cui ricerca ha provocato la morte di Andrea Mazzetto, imprenditore trentenne di Rovigo. La tragedia era avvenuta sabato verso l’una e mezza all’Altar Knotto, una grossa pietra che si trova a Rotzo in un punto panoramico che guarda sull’alta valle dell’Astico.

L’apparecchio era sulla prima cengia sottostante la conformazione rocciosa, circa 5 metri più in basso: il recupero è stato effettuato su richiesta dei carabinieri di Asiago e Canove, coordinati dal comando della compagnia a Thiene, in quanto sul fatto è aperto un fascicolo presso la Procura della Repubblica di Vicenza.

Piccolo imprenditore edile, l’escursionista si trovava sull’Altopiano di Asiago, sopra l’abitato di Rotzo, con la fidanzata 27enne. Le loro storie su Instagram hanno documentato l’escursione fino a pochi attimi prima del suo tragico epilogo quando il trentenne, dopo che il suo smartphone  che gli era scivolato facendo appunto delle fotografie, aveva avventatamente tentato di scendere lungo il precipizio per riprenderselo, senza essere in condizioni di sicurezza. Una imprudenza che gli è costata un volo di oltre cento metri.

L’ultima foto postata alle 13,15 da Andrea Mazzetto su Instagram. Pochi attimi dopo, la tragedia

Entrambi i giovani stavano scattando delle foto dal luogo panoramico, alcune delle quali immediatamente postati sulle storie di Instagram. L’analisi dello smartphone potrebbe forse fornire utili informazioni sulla dinamica dell’incidente. La coppia era molto attiva sui social e documentava tutti i momenti di vita e di svago insieme. In un primo momento, erroneamente, alcuni media avevano riportato la notizia che il cellulare fosse quello della fidanzata, rimasta poi sotto shock per quanto accaduto davanti ai suoi occhi. Per questo la giovane, che sui social qualche ora dopo la tragedia aveva postato l’ultima foto insieme accompagnata dalla frase “la nostra maledetta ultima foto insieme”, è stata travolta da una violenta ondata di commenti d’odio che spesso hanno oltrepassato il limite della denuncia per diffamazione, nonché mancato di rispetto al dolore delle persone coinvolte nel dramma.

Nel frattempo, la magistratura attende di visionare lo smartphone della vittima prima di autorizzare la famiglia (il padre Giovanni, la madre Rosanna e il fratello Enrico) alla sepoltura. Mazzetto era amico di Luca Nogaris, morto pochi giorni fa a New York in circostanze ancora da chiarire.