Arriva il baby bonus per i dipendenti della Brazzale Spa

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Un contributo di 1500 euro ad ogni dipendente che diventa genitore.
E’ questo il generoso regalo che la ditta Brazzale Spa di Zanè ha deciso di fare ai suoi oltre 550 collaboratori assunti a tempo indeterminato. Un contributo pari ad una mensilità per “fare la felicità dei nostri dipendenti – commenta il presidente del gruppo, Roberto Brazzale – adempiendo a quel dovere di responsabilità sociale alla quale gli imprenditori sono e debbono essere chiamati, particolarmente in questo momento di crisi”.

La Brazzale, colosso del settore lattiero-caseario, fattura un complessivo di 150 milioni di euro all’anno, con sei stabilimenti produttivi sparsi in tutto il mondo. La sede centrale da oltre cento anni è situata a Zanè, dove sono impiegati la maggior parte degli oltre 200 dipendenti italiani. Il baby bonus sarà destinato a loro e ai 315 colleghi cechi, visto che il business di Brazzale ha il suo secondo grosso perno in Repubblica Ceca. Un gesto concreto per aiutare i propri collaboratori nei loro progetti di vita. “Pensavamo da tanto tempo a questa iniziativa – dice Brazzale – ora finalmente l’abbiamo messa a punto e speriamo sia utile per la felicità dei nostri collaboratori. Un modo per aiutare i neogenitori e offrire un sostegno concreto alla natalità”.

“Con questa iniziativa – continua Brazzale – desideriamo non soltanto aiutare lo sforzo economico dei neogenitori ma, soprattutto, far sentire che l’azienda è felice quando riescono a realizzare i loro progetti di vita, che devono sempre restare in primo piano. Il messaggio che vogliano trasmettere ai nostri collaboratori è che l’azienda accoglie con entusiasmo le nuove nascite e dovrà sapersi organizzare e far carico di quanto necessario per garantire loro il più sereno utilizzo dei periodi di congedo parentale”.

Le condizioni per maturare il baby bonus sono semplici, e non prevedono vincoli di reddito. E’ sufficiente che uno dei due genitori abbia lavorato nella ditta per almeno due anni, prima o dopo la nascita del bambino. Per ogni figlio successivo, inoltre, il dipendente avrà diritto ad un nuovo contributo con la sola maturazione di almeno un altro anno di lavoro nel gruppo. Il premio è riconosciuto anche nel caso delle adozioni.

Contributo che arriva in un momento nerissimo per le nascite in Italia, sempre più il paese delle culle vuote, che nel 2016 hanno subito un ulteriore vertiginoso crollo del 6%. “Non è sufficiente l’intervento dello Stato, perché il sostegno alla maternità e alle nuove nascite deve arrivare da uno sforzo corale, nel quale anche le aziende devono fare la loro parte – conclude Brazzale – pensiamo, in questo modo, di poter offrire un sostegno concreto, reale, utile, accompagnando i nostri collaboratori nella meravigliosa avventura della maternità e della paternità”.