“A Barcellona paura e rabbia. Ma la gente dona il sangue, c’è unione”. Il racconto di una thienese
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Sono passate solo poche ore dal tremendo attacco terroristico nel cuore di Barcellona, in Spagna. Sulla Rambla sono morte 13 persone, investite da un commando kamikaze, e ci sono un centinaio di feriti. I vicentini – tantissimi – presenti in questi giorni nella capitale della Catalogna, o residenti lì da anni per lavoro, in queste ore stanno dando rassicurazioni a casa sulla loro salute, e raccontano quello che hanno vissuto e stanno passando adesso.
E’ il caso di Elena Signorini, thienese, residente a Barcellona da 9 anni. “Sto bene – racconta – ma ovviamente resta molta rabbia, tristezza e paura per l’accaduto. La situazione al momento è ancora di allarme e prudenza. Cerchiamo di mantenere la calma e di agire con cautela aspettando maggiori informazioni e conferme delle investigazioni in corso. Il clima è comunque di unione: i cittadini, me compresa, hanno donato sangue superando la richiesta e si sono mossi offrendo aiuti, ospitalità alle persone delle zone evacuate e cibo. Inoltre c’è efficienza sia da parte del personale medico che dalle forze dell’ordine”. Signorini si occupa di fotografia e design editoriale. “Sono sposata qui, mio marito è messicano – riprende – quando è successo ero a casa: hanno consigliato di rimanerci, inoltre hanno chiuso la metropolitana e il passaggio dei mezzi nella zona centrale, dove vivo”.