Orsi: “Chiostri di San Francesco per i senzatetto? I luoghi per l’accoglienza non mancano. Architettata platealità”

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Sull’apertura dei Chiostri di San Francesco (ex Baratto) da parte degli attivisti del Csa Arcadia, avvenuta ieri sera, arriva netta la presa di posizione del sindaco di Schio, Valter Orsi.

“A Schio non mancano assolutamente luoghi e strutture per ospitare situazioni di emergenza. Basta rivolgersi agli uffici comunali per esservi indirizzati: Casa Bakhita, appartamenti comunali, strutture private gestite da parrocchie e associazioni – afferma il primo cittadino scledense – com’è ben dimostrato da un caso segnalatoci in questi giorni che ha visto le amministrazioni di Torrebelvicino e Schio operare insieme, in tempo zero, per trovare una sistemazione a una famiglia in difficoltà. Ed è in atto anche una collaborazione con la Croce Rossa per venire in aiuto, se ce ne fosse bisogno, anche di coloro che non accettano l’eventuale ricovero in struttura”.

“Da far notare che i vani occupati da Arcadia – aggiunge Orsi – sono adiacenti ad attività in essere: quella dell’Accademia Musicale, frequentata anche da minori, di sedi associative e dell’istituto per anziani La C.A.S.A.. Questa è a tutti gli effetti un’occupazione abusiva per la quale, già in mattinata, il dirigente comunale competente ha presentato denuncia alla polizia locale, che ha inviato il tutto alla Procura della Repubblica, alla Questura e alla Prefettura”.

“Mi chiedo – sottolinea il sindaco di Schio – : se esistono delle situazioni di bisogno che gli attivisti di Arcadia conoscevano, perché non lo hanno portato a conoscenza del Comune o di altri enti? Arcadia è già titolare di un contratto di affitto per una struttura che gestisce direttamente qui a Schio; se fosse intellettualmente onesto il loro pensiero lo avrebbero utilizzato direttamente”.

“Mi sorge un dubbio – conclude Orsi -: nei giorni scorsi sono stati affissi, abusivamente, dei manifesti per inneggiare ad una manifestazione organizzata dai No Dal Molin. Manifestazione che si svolge a Vicenza dal 16 al 26 di questo mese. Non vorrei che le tempistiche e l’abbinamento di queste due azioni nascondessero, dietro alla platealità, che risulta essere una speculazione sociale, il conteggio matematico dei tempi necessari per lo sgombero, al fine di garantire un alloggiamento ai partecipanti alla predetta manifestazione senza dover per questo pagare l’affitto di un albergo”.