Partito Democratico: “Lega contro lo Sprar? Scelta miope, con ricadute in termini di sicurezza”

Il Partito Democratico si scaglia contro la decisione della Lega Nord di chiedere ai suoi sindaci di non aderire allo Sprar, il sistema di protezione umanitaria gestito dai Comuni e basato su un’accoglienza diffusa e una clausola di garanzia sui numeri. “E’ una scelta miope che non pensa alle ricadute in termini di sicurezza, ma risponde a basse logiche di consenso elettorale” afferma Giulia Andrian, referente immigrazione del Pd provinciale.

“Chi ottiene l’asilo esce dagli hub e dai radar – spiega Andrian – ma non è ancora in grado di costruirsi una vita autonoma, per questo lo  Sprar, che gestisce soprattutto la seconda accoglienza, ha la l’obiettivo di accompagnare coloro che hanno il permesso d’asilo ad un percorso di formazione e all’inserimento lavorativo. Si evitano così le situazioni di marginalità che tanto preoccupano perché è in questi contesti soprattutto che possono nascere occasioni a delinquere. L’adesione allo Sprar per i sindaci è quindi la scelta più intelligente perché offre risorse per organizzare in modo pianificato l’integrazione di chi ha tutti i diritti di restare in Italia, ma non ha ancora le capacità di inserirsi nel mondo del lavoro. Senza contare che lo Sprar offre anche occasioni di lavoro per molti giovani veneti che sono assunti come operatori dagli enti gestori del programma”.

Il Pd va giù duro su come la Lega sta affrontando il fenomeno: “Se si può comprendere il malumore e il disagio di chi ha problemi economici e non accetta il sostegno dato ai richiedenti asilo perché vorrebbe che tutte le risorse disponibili fossero dedicate al proprio caso, ma non si può accettare invece  la strumentalizzazione che di questi disagi viene continuamente portata avanti dalla Lega. Un politico e un amministratore devono avere una visione generale della situazione e comprendere che chi ha il permesso e può restare in Italia, se non è messo nelle condizioni per farlo, diventa un problema anche per la comunità. Il mezzo per prevenire questo possibile disagio sociale è proprio lo Sprar e non utilizzarlo per principio è veramente stupido e controproducente” aggiunge la rappresentante piddina.

“Ci auguriamo – conclude Andrian – che i sindaci che, più dei politici della Lega, conoscono la realtà territoriale e devono rispondere direttamente  ai loro cittadini, comprendano tutte le conseguenze delle scelte che sono chiamati a fare. Anche perché aderire allo Sprar pone un tetto, tre ogni mille abitanti, alla possibilità della Prefettura  di inserire ulteriori richiedenti asilo nel territorio comunale che aderisce al programma. Quindi non solo un aiuto per l’inserimento di coloro che ci  sono già, ma un limite ai nuovi arrivi. Il no della Lega a questo strumento nasce dall’ignoranza e spera nell’ignoranza dei propri amministratori e dei propri cittadini”.