Smog, Coldiretti: occorre preservare le aree a verde e smettere di cementificare

Inquinamento in Val Padana (fonte: Wikipedia)

L’aria è diventata irrespirabile e la mancanza di precipitazioni di quantità sufficiente fa sì che i livelli di smog raggiungano limiti ben oltre la soglia d’allarme.

Non è un bollettino pessimista, ma la triste realtà che da molti anni si presenta anche nel Vicentino, che non è da meno rispetto ad altre province.

“Viviamo una situazione decisamente preoccupante – spiegano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – ma ciò che è più grave è lo stupore che questi dati sono ancora in grado di generare. Coldiretti da anni cerca di sollecitare scelte amministrative più attente alla tutela dell’ambiente e del territorio, ma ancora oggi chi può decidere fa orecchie da mercante. E le conseguenze sono sotto agli occhi di tutti: sempre meno aree verdi, una manutenzione delle stesse molto scarsa e, soprattutto, la continua ricerca di aree agricole da cementificare, mentre i capannoni sfitti continuano ad aumentare”.

È un quadro triste, ma realista, e Coldiretti stima che ogni persona ha a disposizione solo 31 mq di verde. E pensare che un ettaro di piante elimina 20 chili di polveri. “A favorire lo smog nelle città è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici e della ridotta disponibilità di spazi verdi – sottolineano Cerantola e Palù – che concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi”.

Non è possibile insomma, per Coldiretti, continuare a sperare, come ai tempi della danza della pioggia, in precipitazioni e vento, ma occorre intervenire in modo strutturale, potenziando il verde, considerato che una pianta adulta può catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili, un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. “Il verde urbano, invece – concludono Cerantola e Palù – rappresenta appena il 2,7% del territorio, con una media di 31,1 metri quadrati a testa sulla base dell’ultimo rilevamento Istat. Numeri che rendono urgente intervenire per qualificare il verde pubblico, ma sono importanti anche interventi a favore di quello privato, a partire da misure di defiscalizzazione sulla manutenzione di giardini ed aree verdi da realizzare con un meccanismo simile a quello previsto per il risparmio energetico, le abitazioni, i mobili o gli elettrodomestici”.