Stefano Farronato morto in Nepal: si attende il rientro delle ceneri. Ieri la cremazione

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Sono complesse le procedure per il rientro in Italia dei resti dell’alpinista Stefano Farronato dal Nepal, dove è morto insieme col compagno di spedizione Alessandro Caputo, sul monte Pambari (il ritrovamento lo scorso 4 novembre, dopo giorni in cui era stato dato per disperso).

Le salme dei due alpinisti erano state portate prima a Manaslu Peak e quindi a Kathmandu, dove erano arrivate la compagna e la sorella di Farronato, Angela e Martina.

Attraverso l’amministrazione comunale di Cassola, i familiari hanno comunicato che ieri è avvenuta la cremazione della salma, procedura che dovrebbe accelerare le complesse pratiche burocratiche per il ritorno in Italia, dove è prevista la celebrazione di una cerimonia laica di saluto. La data del rientro non è quindi ancora fissata, così come non è stata fissata una data per l’ultimo saluto che si terrà a Cassola.

Disperso sull’Himalaya l’alpinista bassanese Stefano Farronato

Farronato, 51 anni, e il milanese Caputo, insieme al torinese Valter Perlino volevano scalare la montagna in stile alpino e in autonomia, anche con gli sci e la spedizione, partita il 7 ottobre, aveva ottenuto permesso di arrampicata dallo Sherpa Alpine Trekking Service. L’ultimo contatto con Farronato e Caputo risaliva a venerdì 31 ottobre: i due erano stati sorpresi da fortissime nevicate al Campo 1, a 5mila metri d’altitudine e l’allarme era stato lanciato il giorno successivo da Perlino (capo della spedizione “Panbari Q7”, rimasto al campo base per un problema al piede). I due erano poi stati ritrovati assiderati all’interno della tenda, sepolti sotto due metri di neve compatta.

Impresa riuscita per Stefano Farronato: ha conquistato il Vatnajokull tra i ghiacci islandesi