Controlli sui green pass nei punti vendita “Biosapori” in provincia. A Bassano tre sanzionati

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Tutto è nato da un cartello affisso all’ingresso, in cui si paventava l’adesione ad una forma di protesta contro l’obbligo di presentazione – e controllo – della certificazione sanitaria meglio nota come Green Pass per chi consuma ai tavoli, poi ripresa ieri da un servizio apparso sulle pagine del Giornale di Vicenza.

Il giorno stesso, poi, è scattato il blitz ordinato dal Prefetto di Vicenza per verificare il rispetto delle regole di prevenzione da parte della catena di negozi alimentari “Biosapori“, cinque punti vendita in tutto nella provincia vicentina. Uno a Thiene in Altovicentino, due a Vicenza e altrettanti a Bassano del Grappa e dintorni.

I controlli mirati di natura amministrativa hanno portato a individuare delle infrazioni alla norma solo in uno dei cinque esercizi commerciali, quello di via De Gasperi a Bassano, dove sono stati riscontrate le assenze dell’attestazione sanitaria a due avventori presenti all’interno del locale. Per entrambi e per il responsabile del punto vendita, che avrebbe omesso il controllo, sono scattate le sanzioni previste di 400 euro ciascuno (il limite massimo è fissato in 1.000 euro). A confermarlo una nota alla stampa diffusa stamattina dalla Questura di Vicenza.

Un particolare del punto vendita bassanese

Nelle altre quattro filiali vicentine nessuna regolarità è stata riscontrata al momento del controllo, con anzi alcuni clienti – come riporta la testata del capoluogo – ad assicurare l’avvenuta richiesta di esibire la certificazione verde all’accesso ai locali di ristorazione come previsto dallo scorso 6 agosto. E non un modulo di autocertificazione personale prodotta dal cliente stesso, secondo l’indicazione proposta del fronte di protesta legato al gruppo “Venetkens For Freedom Front” di ispirazione venetista, che in questo ambito rifiuta l’autorità dello Stato italiano anche sul piano fiscale. Cartelli di questa ispirazione sarebbero esposti in alcun dei market biologici della catena.

Uno dei cartelli a Vicenza (immagine dal Giornale di Vicenza)

Gli approfondimenti sono stati disposti dalla Prefettura di Vicenza e posti in essere dal prefetto Pietro Signoriello. Ad occuparsene sul piano esecutivo sono stati Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale di Vicenza.