Infermieri alla guida dell’automedica nell’Ulss7: la denuncia di Nursind e Ordine professionale

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Un'automedica in servizio nella sanità veneta

Ha preso il via il 1 novembre al pronto soccorso dell’ospedale di Bassano una sperimentazione che il sindacato degli infermieri definisce “bizzarra”. La direzione generale, infatti, al di là di quanto previsto dal profilo professionale dell’infermiere, figura deputata all’assistenza diretta ai pazienti, ha ritenuto di adibirlo anche ad una diversa mansione, rispetto a quanto delineato dal Servizio sanitario regionale: quella di autista di automedica. Questo è infatti quanto denunciato in un comunicato congiunti di Nursind e Ordine delle professioni infermieristiche.

“La direzione generale dell’Ulss 7 Pedemontana – commentano il segretario provinciale del Nursind di Vicenza, Andrea Gregori e il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Vicenza, Federico Pegoraro – pensa, con alcune semplici direttive, di stravolgere il senso e la finalità della figura dell’infermiere. La sperimentazione adottata, infatti, prevede che ci sia alla guida dell’automedica un infermiere, privo di qualsiasi titolarità ed esperienza necessaria per condurre un mezzo di soccorso avanzato”.

Per Nursind e Ordine professionale, insomma, si sovverte l’ordine stabilito. “La conduzione di questi veicoli – aggiungono Gregori e Pegoraro – è riservata al profilo dell’autista soccorritore, tanto che nei bandi regionali, per tale profilo sono elencate caratteristiche ben precise che il candidato deve possedere. Non ultimo, un’esperienza di almeno cinque anni nella guida dei mezzi di soccorso presso pubbliche amministrazioni o aziende private e non come volontario”.

“Stupisce – commenta Pegoraro – che in un momento in cui c’è una disperata carenza di personale infermieristico da adibire ai compiti per i quali è stato formato, in primis l’assistenza, la dirigenza dell’Ulss 7 si inventi, al contrario, di dirottarlo alla guida di un automedica”. Dal lato sindacale Gregori aggiunge: “Al di là delle dichiarazioni formali giunte alle organizzazioni sindacali, non risulta che l’Ulss 7 Pedemontana abbia posto in essere specifici corsi di guida operativa. La decisione assunta, pertanto, mira solo ad un risparmio di spesa, che si attesta oltre i 100mila euro annui, come recentemente dichiarato dall’Azienda sanitaria bassanese”.

Il pericolo per i lavoratori e le persone soccorse è innegabile. “L’infermiere teoricamente adibito alla guida dell’automezzo – sottolineano i due rappresentanti degli infermieri – presta servizio attivo al pronto soccorso con un turno di 12 ore, dove garantisce le prestazioni ambulatoriali, mentre l’autista soccorritore è chiamato a garantire una guida sicura e lucida, cosa che un infermiere in servizio attivo non può certamente assicurare svolgendo contemporaneamente attività che richiedono alta attenzione e prestazione. Tale politica, quindi, appare irrispettosa sia della popolazione che si va ad assistere, sia dei professionisti dirottati verso compiti che non sono propri”.

Un atteggiamento che, spiega la nota, non sarebbe nuovo per l’Ulss 7 Pedemontana. “Recentemente, rispetto ad una delibera sulla funzione degli infermieri nelle medicine di gruppo in seno ai pediatri di libera scelta – aggiungono il segretario Gregori e il presidente Pegoraro – vengono evidenziate le funzioni dell’infermiere con un’idea della professione risalente ai primi anni ’70, in piena epoca mansionariale”.

Alla luce di queste considerazioni, condivise dall’Ordine professionale degli infermieri di Vicenza e da Nursind Vicenza, “è evidente che l’Ulss 7 Pedemontana intende porre un freno agli infermieri che ambiscano ad uno sviluppo professionale in linea con i tempi e le normative”. Per questo è stato già proclamato lo stato di agitazione del personale del pronto soccorso, con richiesta di conciliazione presso la Prefettura di Vicenza.