Manifestazioni No Green Pass, arriva la stretta a Trieste e a Novara

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Arriva la stretta sulle manifestazioni No Vax. Dal Friuli Venezia Giulia al Piemonte, chi protesta contro il vaccino potrebbe essere multato. C’è una ragione, anzi due, dietro questa scelta: le polemiche che ha scatenato a Novara il corteo No Vax con i partecipanti vestiti da deportati, ed il numero in salita dei contagi in Friuli, circa 1.500 negli ultimi 7 giorni.

La stretta, a Trieste, era stata decisa dal sindaco Roberto Di Piazza in accordo con il prefetto Valerio Valenti. Chiusa Piazza Unità d’Italia, cuore della città, fino al 31 dicembre. Il primo cittadino ha promesso pesanti sanzioni per chi dovesse disobbedire al divieto, mentre il prefetto ha spiegato: “Nel bilancimento degli interessi per me prevale il diritto alla salute sul diritto a manifestare. Occorre individuare forme che non reprimano questo diritto ma lo comprimano alla luce delle evidenze scientifiche. E’ un’operazione difficile perché deve essere affiancata da un principio di effettività delle misure messe in campo. Occorre adottare provvedimenti che anticipino gli obblighi che scattano con la zona gialla”.

In corso di valutazione, invece, la situazione a Novara. Secondo il sindaco Alessandro Canelli “Visto il clima che si è creato a seguito dell’ultima manifestazione e viste le giuste e sacrosante reazioni di sdegno da parte della stragrande maggioranza dei cittadini, ritengo sia da valutare attentamente l’opportunità di concedere nell’immediato l’autorizzazione ad un’eventuale altra manifestazione per questioni di ordine e sicurezza pubblica, a tutela anche degli stessi manifestanti”. Il 30 ottobre i No Green Pass avevano sfilato vestiti da deportati di Auschwitz. Giusy Maria Pace, infermiera caposala ed organizzatrice della manifestazione, è stata sospesa dal suo sindacato e le sono state revocate tutte le cariche. Possibile una denuncia da parte dell’ospedale.