La Ebe di Canova torna a splendere dopo 70 anni di oblio. Dal 4/12 la mostra

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(Quello che segue è un articolo redatto all’interno delle attività del laboratorio “Cittadini Giornalisti Digitali” del progetto AVATAR – Alto Vicentino, che punta allo sviluppo della cultura digitale e di nuovi servizi tecnologici per cittadini, imprese, enti e pubblica amministrazione nell’alto vicentino) *

Ebe, simbolo dell’eterna giovinezza, coppiera degli Dei, è risorta dalle ceneri e dal 4 dicembre sarà esposta ai Musei Civici di Bassano del Grappa. Si tratta di uno tra i gessi più belli e affascinanti tra quelli realizzati dal celebre scultore di Possagno Antonio Canova. A Bassano una mostra dal 4 dicembre celebrerà l’avvicendarsi di questo mito nei periodi storici.

Rimasto 70 anni negli archivi dei musei in attesa della rinascita, il gesso bassanese rivede la luce dopo il bombardamento della città il 24 aprile 1945 che l’aveva ridotta a pezzi. Finalmente è stato possibile restaurarla e restituirle la bellezza e grazia che aveva in origine.

La statua in gesso rimasta a Bassano è una delle 3 versioni create dallo scultore di Possagno per raccontare il mito della giovane coppiera degli dei e sarà il centro di una mostra dedicata alla fortuna altalenante del mito nella storia e all’importanza che ha rivestito nella carriera dello scultore vicentino. Saranno esposte anche altre tre versioni della statua: un altro gesso, padovano, della collezione Papafava, e un marmo, da Forlì.

Ebe, coppiera degli dei, attraversa vari momenti nella storia: citata da Omero e Esiodo, attraversò la Magna Grecia, per arrivare al Rinascimento per mano di Parmigianino e Rosso Fiorentino, fino alle opere di Antonio Canova. Il racconto della coppiera rappresenta l’apice della bellezza adolescenziale, appena prima dell’età adulta, nel momento esatto della fioritura, e rimase presente nella carriera dello scultore in vari modi.

La raffigurò in due versioni, una in cui la dea atterra leggiadra su una nuvola, e una in cui appoggia i piedi sul tronco di albero, entrambe trasposte su marmo ed ora presenti in quattro musei europei: Berlino, San Pietroburgo, Chatsworth e Forlì. Si ispirò a lei per le figure danzanti, per ritratti di sue contemporanee acconciate secondo la moda del tempo e per le teste ideali.

Un passaggio della mostra sarà dedicato al restauro della statua bassanese e saranno esposti libri presenti nella biblioteca dello scultore, a cui si ispirò per la creazione delle Ebe. Per informazioni su orari e curiosità visitare il sito del Musei Civici. Per celebrare l’esposizione al pubblico di un’opera tanto fondamentale quanto rimasta chiusa per anni, è prevista la vendita di una pubblicazione ad opera di autorevoli studiosi e curatori dei musei coinvolti nella mostra a cui ha collaborato la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle province di Verona, Rovigo e Vicenza.

A ridarle vita ha provveduto un innovativo intervento conservativo, interamente finanziato dal Rotary Bassano e dal Rotary Asolo Pedemontana del Grappa. All’impresa ha collaborato anche il Comune di Forlì, proprietario della versione marmorea di Ebe cui il gesso bassanese è collegato. La mostra sarà aperta dal 4 dicembre 2021 al 30 maggio 2022. Per informazioni su orari e curiosità visitare il sito Museibassano.it.

*Elena Scalabrin – CGD Progetto Avatar