Morte di Giuseppe Sinico, assolto con formula piena il soccorritore Simone Pertile

Nel dicembre 2017 era stato condannato in primo grado per omicidio colposo. Ora, a 12 anni di distanza dall’incidente che provocò la morte dell’85enne Giuseppe Sinico, il tecnico volontario del Soccorso alpino Altopiano dei Sette Comuni Simone Pertile è stato assolto in appello con formula piena.

I fatti risalgono al 14 luglio 2013. Sinico, che stava partecipando all’annuale pellegrinaggio sul monte Ortigara, ricevette aiuto dal Soccorso alpino a seguito delle difficoltà riscontrate nel proseguire la discesa. L’85enne di Montecchio Maggiore venne fatto accomodare a bordo di un fuoristrada del Cnas, condotto da Pertile. Giunto all’altezza di un tornate, il cedimento del muretto a secco fece cappottare il veicolo per 30 metri nel sottostante dirupo. Sinico, nonostante le cure immediate, accusò un malore che lo portò alla morte sul posto.

A seguito del decesso, la Procura di Bassano inscrisse Pertile nel registro degli indagati, ritenendolo colpevole di imprudenza. Al soccoritore volontario vennero inflitti 4 mesi di reclusione con la sospensione della pena. Adesso, invece, la Corte d’Appello ha assolto Pertile da tutte le accuse. Il tribunale ha accolto la tesi della difesa, secondo la quale una condotta, per essere colposa, richiede che l’evento sia prevedibile. Il cedimento del muretto a secco, per il legale di Pertile, era, di fatto, imprevedibile.

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