Disposta l’autopsia sul corpicino del piccolo Michele, volato in cielo a soli 5 mesi di vita

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La notte tra il 20 e il 21 dicembre la drammatica notizia di un bimbo di soli 5 mesi ricoverato in condizioni critiche in pronto soccorso pediatrico e poi in terapia intensiva a Padova, nella serata di venerdì scorso la triste conferma che per il piccolo Michele Marostegan, ormai, la morte cerebrale era incontrovertibile. Ai genitori, Antonio e Vanessa, il tragico epilogo che ha strappato loro uno dei due figli in tenera età è stato comunicato con la dovuta perizia e accuratezza. In seguito hanno insieme autorizzato l’espianto di organi che regaleranno speranze ad altri bambini, e ad altri mamme e papà.

I medici che avevano accolto il bimbo in condizioni critiche, a causa dei danni neurologici riportati nella casa di Mestrino, dopo aver a lungo tentato ogni strada umanamente e professionalmente percorribile hanno dovuto desistere. La magistratura, come da prassi obbligata in casi analoghi, ha disposto l’autopsia sul corpicino purtroppo ora senza vita di Michele, necessaria per risalire con auspicabile certezza alle cause che hanno portato al precipitare delle condizioni di salute del piccolo, fino all’inevitabile decesso avvenuto venerdì 27 dicembre a Padova.

Per familiari e parenti più stretti della giovane coppia di coniugio è stato un Natale di apprensione, trasformatasi con il trascorrere dei giorni in angoscia e infine in straziante dolore, cercando di stringersi quanto più possibile in particolare intorno alla madre. La giovane mamma di 29 anni, originaria di Casoni di Mussolente, è sotto choc: per prima non riesce a spiegarsi quanto accaduto. L’esito degli accertamenti autoptici consentirà agli inquirenti di acquisire elementi utili per confermare il racconto della donna, che potrebbe aver cullato il piccolo con troppa forza, causando inconsapevolmente – come ribadito dai legali – i danni cerebrali a distanza di giorni rivelatisi letali. Allo stato attuale, però, non sono da escludersi altre cause di morte.

Una volta conclusa la fase di approfondimenti clinici, la famiglia attenderà la concessione del nulla osta da parte della Procura per celebrare il rito funebre. Una minuta bara bianca su cui altre lacrime lasceranno il segno su una tragedia che ha colpito le comunità vicentine e padovane di Mussolente e Mestrino, accomunandole nel lutto e nel cordoglio.