Nella città della ceramica è tempo di…aggiustare i cocci: la sfida Rebellato – Bordignon

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Meno di una settimana al voto anche per Nove che dopo quasi un anno di guida a cura del commissario prefettizio Renata Carletti, ritroverà la normalità con un sindaco eletto dai propri cittadini.

Da un lato Franco Bordignon, già sindaco dal 1995 al 2004 al timone della lista civica  vicina al centrosinistra “Per Nove futura”, dall’altro l’imprenditore 56enne Luca Rebellato che invece si presenta con la lista “Ricomincio da Nove”.

Lista ‘Ripartiamo da Nove’, candidato Sindaco: Luca Rebellato

Sono stati 5 anni difficili per Nove: pandemia, caro bollette e infine commissariamento del Comune. Qual è il suo pensiero?
Pandemia e caro bollette sono stati eventi straordinari che hanno penalizzato fortemente famiglie, imprese, lavoratori e tutto ciò che prima era parte del nostro quotidiano. Anziani e persone fragili hanno maggiormente risentito degli effetti negativi di questi due fattori. Nove per di più ha avuto una amministrazione ferma, bloccata da conflittualità interna, con l’epilogo del commissariamento. C’è bisogno ora di un cambio di marcia per recuperare il tempo perso, dare servizi, riprendere le redini del paese e fare investimenti.
Candidarsi perché? Cosa manca a Nove su cui lei ora vorrebbe impegnarsi in modo particolare?
Ho deciso di candidarmi per mettere a disposizione la mia esperienza professionale a servizio del paese di Nove. Lavoro da 36 anni nel settore dei servizi finanziari e pertanto quotidianamente analizzo le problematiche delle imprese e trovo soluzioni praticabili. Lo stesso sarà per il Comune di Nove.
Ho una squadra con 12 candidati molto preparati, 5 dei quali hanno già avuto esperienza amministrativa. Questo ci consentirà di non perdere tempo: da subito va avviato un programma intenso di manutenzione di strade, marciapiedi e verde pubblico; circa un novese su quattro ha più di 65 anni: dobbiamo investire sul sociale e sui bisogni dei cittadini più fragili che hanno ancora maggiori necessità dopo due anni di pandemia; vanno rinsaldati i rapporti con le tante associazioni per riportare la vitalità del nostro paese che fino a qualche anno fa ci veniva invidiata. La Scuola Materna Danieli è una risorsa e voglio essere chiaro fin d’ora: faremo ciò che ci chiederanno i genitori.
Attenzione ai rapporti, vicinanza ai cittadini e tutela ambiente e salute sono parole usate spesso anche nei vostri programmi. Ci racconta come questi concetti trovano spazio nel vostro programma?
Abbiamo a Nove una risorsa che da qualche anno non è più stata adeguatamente valorizzata: si tratta di ben 74 associazioni. Se solo ognuna di esse curasse un’unica iniziativa all’anno come già in passato, avremmo una vivacità che coinvolgerebbe tutta la cittadinanza ed attirerebbe tanto pubblico: vanno quindi rinsaldati i rapporti con tutte queste realtà. Con la mia squadra, poi, siamo perfettamente in sintonia sul metodo di ascolto anche dei cittadini finora inascoltati: dobbiamo dare risposte e azioni concrete alle loro necessità. Per la tutela dell’ambiente e della salute dobbiamo partire da un assunto: siamo in pianura padana, uno dei territori europei peggiori per qualità dell’aria. Vanno quindi monitorate le fonti di emissione a livello comunale, favorendo processi che contribuiscano alla loro riduzione. Per la salute dobbiamo integrare soprattutto per gli anziani i servizi di prossimità quale ad esempio il punto prelievi, senza che si debbano spostare o avere lunghe attese. Questo senza trascurare momenti formativi e informativi. Va ripresa, infine, tutta la gestione e manutenzione di tutta la zona Sic, che favorisce la pratica dello sport dolce e per tutte le età.

Lista ‘Per Nove Futura’, candidato Sindaco: Franco Bordignon

Sono stati 5 anni difficili per Nove: pandemia, caro bollette e infine commissariamento del Comune. Qual è il suo pensiero? 
Sono stati davvero anni nei quali cittadini e imprese hanno affrontato molte difficoltà. La pandemia ci ha portato via persone care e ci ha resi più distanti, le bollette hanno inciso sulla stabilità economica delle famiglie e delle aziende, che in particolare nel settore ceramico, hanno avuto aumenti vertiginosi. Voglio che Nove torni a crescere e lo faccia riscoprendo una solidarietà che da sempre è il nostro tratto distintivo. Dare servizi per l’infanzia e gli anziani, curare il decoro e tutelare l’ambiente, sostenere privati e aziende, sono impegni che mi voglio prendere con Nove assieme alla squadra di Per Nove Futura.
Candidarsi perché? Cosa manca a Nove su cui lei ora vorrebbe impegnarsi in modo particolare?
Mi candido perché Nove è casa mia, ci sono nato e cresciuto, ci vivo con la mia famiglia e qui sono stato prima assessore e poi sindaco dal 1995 al 2004 per dedicarmi infine al volontariato nell’Aido e in parrocchia. Amo questa comunità per la quale voglio costruire futuro e garantire stabilità. Alcuni esempi, abbiamo un polo scolastico all’avanguardia per la fascia 0-11, dobbiamo dare più servizi alle famiglie, ridurre le rette per l’infanzia e potenziare l’offerta educativa. Dare sicurezza, collegando scuole e luoghi della cultura e della vita sociale attraverso percorsi sicuri in parte già finanziati da realizzare (come la terza corsia di Via Brenta, la ciclopista di Crosara e il marciapiede e parcheggio di Via Rizzi). Abbiamo una fascia di adolescenti da coinvolgere, per i quali proporre percorsi di protagonismo sociale e civico. Abbiamo anziani e fragilità di cui farci carico, facilitando la vita a chi se ne prende cura. Ciò che manca è una presenza costante del Sindaco, una disponibilità che posso e voglio mettere a disposizione. Nove mi ha dato molto e voglio restituire mettendomi ancora una volta a servizio.
Attenzione ai rapporti, vicinanza ai cittadini e tutela ambiente e salute sono parole usate spesso anche nei vostri programmi. Ci racconta come questi concetti trovano spazio nel vostro programma? 
Una comunità è molto più di una somma di persone, voglio costruire spazi per la socialità, penso all’anfiteatro nel retro di Palazzo Baccin e alla valorizzazione dei parchi gioco da rendere inclusivi e accessibili a tutti, alle aree verdi da curare installando palestre all’aperto e creando spazi nuovi per sport giovani e dinamici come il padel. Abbiamo un’area golenale del Brenta che è parte del piano LifeBrenta2030 partito da poco e che mira a proteggerla e curarla, inserita nel piano delle ciclopiste regionali e nel progetto sarà attraversata da una importante via ciclabile: la dobbiamo portare a casa e realizzare.