Omicidio Giulia Rigon, il pm: “Massacrata di botte, chiedo l’ergastolo per Cappellari”

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Il pubblico ministero Alessia Grenna ha chiesto l’ergastolo per Henrique Cappellari, il 30enne accusato dell’omicidio volontario aggravato di Giulia Rigon, sua compagna e commessa di 31 anni originaria di Asiago.

Una assassinio atroce, avvenuto in un parcheggio di via Capitelvecchio a Bassano del Grappa il 19 dicembre 2021. Un crimine maturato in un contesto di disagio: i due vivevano nel camper parcheggiato appunto nell’area di sosta alle porte del centro bassanese. Il verdetto della giuria è atteso per domani.

Ieri, 6 marzo, in Tribunale a Vicenza si è svolto il dibattimento, con gli interventi del legale della famiglia di Giulia, Antonio Marchesini, e quello di Cappellari, Dario Lunardon. “Cappellari ha massacrato Giulia di botte, l’ha colpita ripetutamente con calci e pugni, per sfondarle da ultimo il torace, salendole in cima di peso”, questo il riassunto di quanto accaduto quella sera, secondo la ricostruzione della pm.

Fu lo stesso Cappellari a chiamare i vigili del fuoco alle 6,41 di quella mattina. Come riporta il Corriere del Veneto, le prove per l’accusa si fondano sul fatto che in base alle celle telefoniche, il 30enne sarebbe rimasto con la vittima sia la sera che la notte precedente e che nessun’altra auto è stata ripresa dalle telecamere della zona nei pressi del camper. Ancora, nel veicolo non sono state rilevate tracce diverse da quelle dei due fidanzati, mentre alcune lesioni sul corpo della sfortunata ragazza sarebbero compatibili con l’anello che Enrique Cappellari portava all’indice sinistro. Infine, il giovane avrebbe dato versioni discordanti su quanto accaduto quella notte. La difesa, dal canto suo, afferma invece che la colpevolezza non è dimostrata e lo stesso sfondamento del torace sarebbe  stato dovuto al tentativo di rianimare la ragazza.