Piccoli giornalisti crescono: ai liceali del Brocchi il premio per il miglior giornalino

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Hermes, il giornalino d’istituto che ormai da 32 anni fa da “messaggero” tra gli studenti – ma anche insegnanti e genitori – del Liceo Brocchi di Bassano, al primo posto tra le riviste scolastiche in Italia. Riconoscimento prestigioso per il… classico organo d’informazione, e ancor più per i 15 apprendisti giornalisti bassanesi che lo arricchiscono con articoli, rubriche e immagini. A premiarli i “colleghi” di un istituto di Avellino, promotore del concorso nazionale, dopo il responso di una giuria mista composta anche da professionisti della penna e degli scoop.

Un concorso che ha visto capillarmente rappresentata l’Italia intera, con i bravi giornalisti-studenti vicentini a precedere i coetanei di Poggibonsi (Toscana), Reggio Emilia e Cagliari. Una delegazione della “redazione” è scesa in Campania, precisamente a Manocalzati, tornando in Veneto con una coppa e una targa. Apprezzati in particolare “la vesta grafica tipica della rivista, la consistenza editoriale e i contenuti ben trattati e approfonditi” come si spiega nella motivazione, con inoltre il valore aggiunto dell’approccio “global vision” a convincere la giuria. Quattro i moschettieri armai di penna anzichè di spada ospitati insieme ad un’insegnante, ambasciatori del buon giornalismo versione junior.

Il giornalino del Brocchi colorò le prime pagine d’inchiostro nel 1986. Da quando è stato istituito il premio, il liceo bassanese ha collezionato con quella recente cinque “vittorie” (2010-2012-2015-2017 le precedenti). Una notizia, nel senso giornalistico del termine, che rientra nel campo delle “buone nove” e che certifica l’ottimo lavoro redazionale da parte del direttore Matteo Dal Soglio e dei suoi collaboratori e membri della redazione.

Con il supporto puntuale dell’insegnante referente Giordano Dellai, anche lui giornalista pubblicista e firma autorevole oltre che ex studente diplomatosi nello stesso istituto superiore, per poi passare dall’altra parte della “cattedra” da oltre 20 anni. “Non speravamo di vincere di nuovo – commenta il ‘prof’ – considerata la partecipazione di centinaia di scuole. Sono particolarmente contento, nel lavoro di questi ragazzi non c’è stato solo entusiasmo, ma anche qualità e competenza”.