Una raccolta fondi per i figli di Dorina, massacrata a martellate dal marito violento

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E’ stata attivata a Pove del Grappa una raccolta fondi in favore dei due figli minorenni di Dorina Alla. Sono loro infatti i sopravvissuti della violenza cieca del padre Gezim Alla, il muratore albanese 51enne che il 18 aprile scorso ha ammazzato con 12 martellate la moglie di 39 anni nella loro casa in centro a Pove.

A farsi garante della raccolta fondi, che vuole testimoniare la vicinanza ai due ragazzi dell’intera comunità, è il sindaco Francesco Dalmonte e l’Associazione A.V.A.S. Quanto raccolto verrà poi trasferito su un conto corrente intestato ai due fratelli, non appena arriverà l’ok dal giudice minorile. Ad amministrare il fondo sarà il tutore della ragazzina e del bambino, “privati dell’affetto più caro”, per ipotizzare per loro “un futuro più sereno, almeno dal punto di vista economico”. La comunità di Pove – tremila anime – è rimasta molto scossa dall’omicidio, nonostante la famiglia fosse arrivata qui solo quattro anni fa e fosse abbastanza schiva.

Pubblicato da Francesco Dalmonte su Giovedì 22 aprile 2021

Nel frattempo sono emersi particolari sconcertanti sulla situazione di violenza a cui l’uomo sottoponeva la moglie 39enne: proprio nel dicembre del 2017 Dorina finì in ospedale a Bassano per le ferite inferte dal marito ad un arto (con una prognosi di due settimane, come racconta Il Giornale di Vicenza). Il referto dei medici fu trasmesso alla polizia del Commissariato di Bassano, che a suo volta informò i carabinieri, tanto che la donna fu anche convocata in caserma a Solagna, ma non aveva poi voluto sporgere denuncia.

Uxoricidio di Pove: i figli della coppia nascosti in bagno durante la lite

In quella occasione, il pronto soccorso informò anche l’associazione anti-violenza Spazio Donna: la presidente Maria Pia Mainardi è stata sentita in questi giorni dai carabinieri, ai quali ha consegnato il dossier relativo alle violenze domestiche subite dalla donna. Da quanto emerso sul quotidiano locale, pare che Dorina avesse poi mantenuto i contatti con l’associazione. La violenza omicida del marito potrebbe essere stata provocata dalla scelta di lasciarlo per uscire da una situazione di violenza.

Gezim Alla, reo confesso, si trova in carcere a Vicenza e dovrà ora rispondere dell’accusa di omicidio volontario aggravato. Se da un punto di vista giudiziario il precedente potrebbe peggiorare la sua posizione in vista del processo, alle istituzioni e alla società tutta rimangono le solite, ennesime, domande: cosa ha impedito a Dorina di mettersi in salvo? Perché non è andata fino in fondo nella denuncia? Poteva essere protetta e aiutata di più nella scelta di andarsene da quel marito violento? La violenza ha coinvolto anche i figli? Perché si è lasciata degenerare – fino alla morte – una situazione di violenza nota e conosciuta, di fronte alla quale la donna rimane comunque sola di fronte alla decisione da prendere? Domande che interrogano le coscienze, ma che non trovano risposta.