Quarantena in cantina: coppia in difficoltà nascosta abusivamente. Un positivo al Covid

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Una coppia di asiatici da alcuni giorni viveva, in maniera abusiva ma sembra con consenso degli affittuari, nello scantinato di una palazzina di Cassola. Una soluzione d’emergenza e temporanea, secondo le prime indagini dei carabinieri di Bassano, al fine di far trascorrere il periodo di quarantena obbligatoria per i due connazionali rimasti senza un tetto sotto cui vivere, un uomo e una donna di nazionalità cinese rispettivamente di 44 e 41 anni, con lui positivo al coronavirus.

Con il benestare di conoscenti che vivono regolarmente nel condominio, la coppia avrebbe avuto libero accesso ad un locale utilizzato solitamente come cantina nel seminterrato, facendone una propria dimora. Se in maniera stabile in una sorta di subaffitto o solo come come soluzione temporanea, difficile dirlo con certezza ad oggi, anche se i militari della compagnia bassanese intendono vederci chiaro dopo aver ascoltato versioni contrastanti e il blitz di sabato mattina.

A smuovere le acque sarebbe stata la segnalazione di qualcuno tra i vicini di appartamento al quale non sarebbero sfuggiti dei rumori provenire dallo scantinato, facendo scattare un controllo mirato da parte di due pattuglie, giunte da Bassano e dalla stazione di Romano d’Ezzelino. Ad accompagnarli anche una squadra sanitaria dello Spisal inviata dall’Ulss. La sorpresa di trovare due persone in quell’angusto spazio è stata soltanto relativa, viste le premesse: i due quarantenni si trovavano in discrete condizioni di salute, ma con il più maturo risultato positivo al Covid-19 dopo i test effettuati per precauzione.

Dalle prime informazioni sembra che la coppia fosse stata ospitata in precedenza in un ristorante etnico a Bassano del Grappa, dove entrambi i cinesi erano impiegati con mansioni di cucina. A spiegare l’allontanamento, forse, proprio un primo riscontro di positività dell’uomo però mai registrato dall’Ulss 7 competente: la coppia sarebbe stata allontanata dai titolari dell’attività di ristorazione, trovandosi in strada e alla ricerca di una soluzione di fortuna: da qui il trasferimento nella cantina messa a disposizione da conoscenti in via Pascoli a San Giuseppe di Cassola. Se per bontà d’animo e solidarietà tra connazionali, oppure dietro compenso, anche questo aspetto rimane ad oggi un mistero, così come da quanto perdurasse la presenza nel seminterrato dei due abusivi.

Tutte le persone note venute a contatto con la coppia sono state segnalate al Sisp per il tracciamento epidemiologico, per quanto tardivo. Ora toccherà ai Servizi sociali comunali, allertati dai carabinieri, occuparsi dei due asiatici in difficoltà, senza lavoro e senza una residenza nella quale tornare una volta trascorso il periodo di quarantena in un alloggio messo a disposizione da un’associazione locale che si occupa di accoglienza. Il 44enne e la compagna 41enne ultimi sono stati identificati attraverso i rispettivi passaporti e, come si temeva, risultano senza una fissa dimora.