Preso in flagranza il “truffatore degli anziani”: si spacciava per agente e avvocato

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Stavolta la truffa alla povera nonnina di turno non è riuscita e, anzi, il millantatore è stato riconosciuto e catturato con le mani – e la refurtiva – nel sacco. Un’anziana 83enne di Cassola aveva inizialmente abboccato: una telefonata che le intimava la consegna immediata di una somma di denaro per permettere ad un familiare di “evitare” guai, in seguito ad un presunto incidente stradale. Alla cornetta un sedicente membro delle forze dell’ordine che preannunciava l’arrivo di un famigerato avvocato sulla porta di casa della signora per ritirare quanto richiesto. Che si presenta puntuale, si “accontenta” di una collana in oro al posto dei 6 mila euro in contanti precedentemente esigiti e poi fugge fino a farsi braccare dai carabinieri nella stazione ferroviaria di Cassola.

A nulla gli è valso liberarsi del gioiello gettandolo sui binari, sotto gli occhi tecnologici della telecamera di sorveglianza che ha immortalato il gesto e permesso ai militari dell’Arma di rinvenire il monile e riconsegnarlo alla nonna bassanese. Verosimilmente dispiaciuta per il raggiro ma anche felice di poter riprendersi la collana dal valore sia affettivo che materiale. In manette è finito Maurizio Savarese, di 44 anni, napoletano d’origine che dovrà rispondere del reato di truffa pluriaggravata. Si trova ora recluso nella casa circondariale di S. Pio X a Vicenza in attesa della convalida.

I fatti si sono svolti giovedì mattina, dal momento in cui è giunta in casa dell’anziana la strana telefonata da parte di uno sconosciuto, presentatosi come poliziotto. Dopo aver attirato la preda il finto agente ha convinto la signora della veridicità dei fatti inventati e riguardanti uno dei figli della donna, presentandosi poco dopo al campanello stavolta in vesti di avvocato. L’accento spiccatamente meridionale sia dell’interlocutore telefonico che del personaggio apparso all’uscio avevano forse già insospettito la vittima della truffa in corso, prima di averne la riprova una volta richiesta una ricevuta alla consegna della collana d’oro.

Un altro figlio della donna, subito informato della vicenda, ha poi chiamato il 112 allertando così anche una pattuglia dei carabinieri di Romano d’Ezzelino, abili a riconoscere Savarese come possibile fautore – così sarà fino al giudizio degli organi del giustizia – del raggiro sui binari della poco lontana stazione dei treni di Cassola. A nulla sono valse le giustificazioni caotiche poste in essere dal fermato di fronte alle forze dell’ordine, che dopo averlo preso in custodia hanno trovato conferma dei loro sospetti grazie all’ausilio del sistema di videosorveglianza.

In una nota il comando dei carabinieri di Bassano del Grappa invita a prendere visione della fotografia del presento colpevole, un invito rivolto in particolare agli anziani vittime di episodi analoghi negli scorsi mesi. Nella stessa comunicazione viene ribadito che nessun militare nè agente detiene alcun titolo a richiedere somme di denaro, con l’appello – diretto soprattutto ai pensionati e loro famigliari – a non far entrare in casa sconosciuti e a segnalare prontamente eventuali condotte truffaldine di questo tipo.