Furti notturni a raffica negli esercizi pubblici: arrestato pregiudicato thienese

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Il sospetto dei carabinieri è che sia l’autore di una lunga serie di furti con scasso commessi nelle ultime settimane nel Bassanese, in particolare a Bassano, Cassola e Rosà.  Paolo Fabrello, 50enne originario di Thiene, anagraficamente residente a Carrè ma di fatto senza fissa dimora è stato fermato la mattina presto di venerdì 6 settembre dai carabinieri del Norm di Bassano del Grappa. Volto molto noto alle forze dell’ordine, soprannominato “mister 45 furti”, Fabrello è stato denunciato per furto aggravato e porto abusivo di armi.

Secondo quanto ricostruito dai militari, Fabrello raggiungeva il Bassanese con la sua moto, la nascondeva tra i cespugli in riva al Brenta in zona Fornaci (quartiere San Lazzaro di Bassano) e poi a piedi si incamminava lungo il cantiere della Superstrada Pedemontana per raggiungere i suoi obiettivi. Ed è stato proprio nel luogo dove aveva lasciato la moto che i militari, scoperto il nascondiglio, lo hanno atteso alla fine di una nottata di colpi messi a segno a Rosà e Rossano Veneto.

La ricostruzione dei movimenti del ladro è stata effettuata attraverso le telecamere di video sorveglianza e gli appostamenti. Attorno alle tre di notte del 6 settembre Fabrello dopo aver scardinato una porta d’accesso, si è introdotto nella sede del Centro Nuoto di Rosà e dell’attiguo bar di via San Bonaventura 8: dopo aver rovistato dappertutto si è impossessato della somma custodita nel registratore di cassa (venti euro in moneta) per poi fuggire dal retro quando è suonato l’allarme.

Un’ora dopo il secondo altro colpo, messo a segno sempre scardinando la porta d’ingresso, alla Pizzeria Canova di via Ramon 36 a Rossano Veneto, dove ha asportato una trentina di euro in monete, custodite anche in questo caso nel registratore di cassa. Dopo aver messo tutto a soqquadro, Fabrello è poi sparito. Le indagini, che andavano avanti da tempo, fatte di appostamenti e riscontri svolti dai militari coordinati dai luogotenenti Antonio Bellanova e Roberto Stablum, hanno portato i carabinieri ad appostarsi in riva al Brenta, dove l’uomo “parcheggiava” la sua moto: hanno atteso il suo ritorno e poi l’hanno bloccato prima che riuscisse a dileguarsi.

Al momento del fermo Fabrello indossava più strati di capi di abbigliamento, nel tentativo – son convinti i carabinieri – di trarre in inganno le forze dell’ordine sulla sua reale “stazza”. Addosso aveva anche alcuni coltelli, guanti, passamontagna. Il denaro, abilmente nascosto sotto gli indumenti, è stato interamente recuperato e restituito agli legittimi proprietari che nel frattempo avevano presentato la denuncia. L’uomo aveva anche alterato con del nastro adesivo nero la targa della sua Honda Cbr, per impedirne il riconoscimento e la captazione nel momento in cui attraversava i varchi cittadini: la moto è stata ora sequestrata in quanto su essa pende un atto di pignoramento per oltre 11mila euro.

Vero e proprio professionista del crimine, Paolo Fabrello è un soggetto che i militari hanno definito “acuto e meticoloso” ed era sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma presso i carabinieri di Thiene. La raffica di furti di cui i carabinieri sospettano possa essere il responsabile, avevano creato fra i commercianti bassanesi molta preoccupazione e i militari non escludono la possibilità che a breve, dopo ulteriori controlli e riscontri, gli vengano attribuiti anche altri furti caratterizzati dallo stesso modo di agire.

Il primo ad essere preso in esame sarà quello ai danni de “La Patisserie” di San Zeno di Cassola, avvenuto nella notte fra il 28 ed il 29 agosto, quando era stato asportato il fondo cassa. Nei giorni precedenti erano state poi prese di mira tre  attività commerciali in centro a Casoni di Mussolente, sempre con il medesimo modus operandi. Solo un colpo era andato a segno, grazie ai sistemi di allarme dei locali.

Il fermo di Fabrello, che era stato portato presso la Casa Circondariale di Vicenza a disposizione del sostituto procuratore Hans Roderich Blattner,  è ora in attesa dell’udienza di convalida, fissata per i prossimi giorni. L’uomo, difeso dall’avvocato Fernando Cogolato, lo scorso dicembre era stato assolto “per mancanza di prove oggettive” dalla Corte d’Appello di Venezia dall’accusa di aver messo a segno 42 furti fra la zona di Schio e Thiene e lo ritenne invece responsabile di doli tre furti, avvenuti nel 2016 in due farmacie e un bar a Cassola, Rossano e Rosà, infliggendogli 3 anni e 15 giorni di reclusione. In primo grado il tribunale di Vicenza lo aveva condannato a 6 anni 5 mesi e 15 giorni di carcere.