Bontorin e Mezzalira i sindaci eletti nel segno della continuità in area bassanese

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Simone Bontorin al voto

A Rosà poco meno due cittadini (votanti effettivi) su tre hanno scelto Elena Mezzalira, a Romano d’Ezzelino ben più di quattro su cinque hanno investito del secondo mandato il giovane sindaco uscente – e già rientrante – Simone Bontorin. Entrambi nel segno della continuità, con quest’ultimo a bissare l’incarico forte di un (quasi) plebiscito che lo ha visto raccogliere l’84% delle preferenze, mentre a raccogliere il testimone da Bordignon, pochi chilometri più in là è la donna ex assessore al Sociale supportata dalla civica a trazione leghista, con un meno roboante ma comunque netto vantaggio del 64,6%.

Sono questi gli esiti delle amministrative 2022 degli unici due comuni dell’area bassanese chiamati al voto domenica 12 giugno, nonchè le due comunità tra più popolose dell’intera provincia vicentina alle urne, ad eccezione di Thiene – è l’unico ente locale al ballottaggio -, con Rosà e Romano appena sotto la soglia dei 15 mila abitanti in cui la legge elettorale prevede invece il turno unico.

ROMANO D’EZZELINO. L’ampio suffragio popolare raccolto da Bontorin e dalla sua lista “Un cuore in Comune” viene considerata una dimostrazione della bontà del lavoro svolto dall’amministrazione in carica nello scorso quinquennio, segnata anche da momenti difficili come nei due lutti della squadra di giunta (la morte dell’assessore Mauro Salvemini 6 mesi fa e prima ancora del vicesindaco Lorenzo Zen a marzo 2021). Dei 6.749 cittadini con facoltà di voto che si sono recati domenica ai seggi 5.538 hanno “timbrato” il contrassegno del sindaco uscente. Poco più di mille (1.053) hanno invece dato fiducia alla sfidante, Rossella Olivo (Romano per tutti), che si è fermata al 16%. Alla lista vincitrice vanno 11 posti in consiglio comunale, 5 alla minoranza. La più votata tra i candidati consiglieri è stata Elisabetta Casagrande, con 581 preferenze. Domani la proclamazione ufficiale del sindaco: “abbiamo raggiunto un risultato impensabile – ha dichiarato Bontorin -, è stato emozionante più del 2017 perchè non era semplice riconfermarsi”.

ROSA’. Rimane di fatto un “feudo” a conduzione leghista la cittadina delle rose, che dopo due decenni con alla guida prima Manuela Lanzarin – oggi assessore della Sanità del Veneto – e con Paolo Bordignon ha visto premiata ancora una volta la proposta in continuità di “governo”, rappresentata da Elena Mezzalira. Sono stati 3.860 i rosatesi a dare fiducia all’ex assessore nel voto di domenica, su un totale di 6.271 votanti effettivi. Per lei sarà la prima fascia tricolore, per la lista “SiAmo Rosà” un lavoro da riprendere da subito in vista dei prossimi 5 anni di amministrazione. Come per Bontorin a Romano, un giovane primo cittadino anche qui, visti i 40 anni della nuova guida del paese. “Grazie ai Rosatesi che ci hanno confermato la loro fiducia – questo il commento di ieri dopo la certezza del successo elettorale – è un n grande risultato che premia il nostro buon operato in questi anni: hanno vinto la buona amministrazione e i fatti concreti. Da domani saremo al lavoro per continuare a far crescere la nostra Rosà”.

Per lo sfidante unico, Paolo Baggio, già sindaco di Rosà per un breve periodo negli anni ’90, un risultato di 2.111 preferenze pari al 35,4% del platfond di elettori. Un terzo dei cittadini andati alle urne, comunque, lo hanno sostenuto e gli affidano il contraddittorio in Consiglio Comunale per la minoranza, a cui vanno 5 seggi contro gli 11 della squadra vincitrice. Tra i candidati eletti proprio il sindaco uscente Bordignon ha fatto incetta di voti: ben 611, praticamente un sesto del totale per la sua lista.