Ulss 7, nuove regole da lunedì per l’accesso agli ospedali. “Servono pazienza e rigore”

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L'ingresso di uno dei tre poli sanitari della Pedemontana.

Negli ospedali del Veneto e in particolare nei tre poli di Santorso, Bassano del Grappa e Asiago si accederà per motivi di reale necessità, da soli, con le adeguate protezioni e per un tempo strettamente limitato. Dotandosi, inoltre, di pazienza e buon senso da abbinare al rigore imposto dalla prevenzione al contagio. Sono questi i quattro cardini su cui si fonda la “nuova era” ospedaliera nella fase di convivenza forzata con il Covid-19, secondo le direttive regionali che l’azienda pubblica Ulss 7 Pedemontana inizierà ad attuare sin dal 4 maggio, prevedendo dove possibile – ospedali San Bassano e di Asiago in prima battuta – flussi di entrata e uscita distinti con varchi presidiati, termoscanner per la misurazione della temperatura corporea, esami e prelievi contingentati e su prenotazione telefonica, sanificazione sistematica dei locali e altre novità in corso di definizione.

Ad eccezione delle persone non autonome, quindi con disabilità o in età avanzata, e dei minori, sarà necessario presentarsi da soli all’ingresso dei poli sanitari. E attrezzati dei dispositivi di protezione individuale, vale a dire mascherine e guanti o in alternativa soluzioni liquide igienizzante per le mani, che altrimenti verranno forniti ai varchi d’entrata. Per chi deve sottoporti a prelievi od esami clinici e diagnostici, la permanenza all’interno dei nosocomi prima di accedere al servizio non dovrà superare i 15 minuti, prenotando le visite o gli accertamenti telefonicamente. Quello che è stato definito come “stazionamento minimo” non sarà di facile realizzazione dal punto di vista organizzativo, ma costituirà un fondamento della nuova politica di accesso alle prestazioni mediche e diagnostiche. Stop alle code o affollamenti agli sportelli, o nella sale prelievi o in quelle d’attesa, quindi, al fine di evitare concentramenti di utenti negli ospedali, considerati luoghi “sensibili” al pari della case di riposo in termini di trasmissione del contagio. Queste, più nel dettaglio, alcune delle disposizioni annunciate stamattina nel punto stampa dal commissario Bortolo Simoni.

“Si tratta non a caso dei posti dove il virus trova terreno più fertile, frequentati dalle persone più fragili ed esposte come ben sappiamo. Entro lunedì dovremo dare concreta attivazione alle linee guida della Regione Veneto – ha spiegato il commissario Simoni in videoconferenza – dando inizio alla graduale, prudente e progressiva opera di ripristino delle attività ordinarie. Anche se, lo ripeto da giorni, l’accesso alle strutture ospedaliere non sarà più come prima: il mantenimento delle misure di distanziamento sociale di protezione individuale costituiscono delle priorità imprescindibili. Dobbiamo evitare flussi di gente eccessivi, la ripresa delle attività deve essere intelligente e ragionata e questo messaggio deve arrivare a tutti i cittadini, ai quali chiediamo pazienza e insieme rigore in questa nuova fase che andremo a testare da lunedì”. Anche per le visite ai parenti, nei reparti non Covid ovviamente, sarà richiesto uno sforzo di buon senso. Le presenze accanto ai familiari resteranno consentite ma anche qui contingentate: solo un contatto alla volta potrà accedere in corsia, in modo da da favorire i controlli e limitare assembramenti. “In sostanza chiediamo alla gente un cambio di abitudini e di mentalità, ricordando che a beneficiarne sarà la propria salute e quella degli operatori sanitari”.

La buona notizia più evidenti è che da lunedì torneranno ad essere programmate le prestazioni di natura medica e di screening rinviate nelle scorse settimane per l’effetto Covid-19. Si ripartirà, ancora una volta con il buon senso come primo parametro, dalle prestazioni necessarie e prioritarie, fermo restando che per le urgenze la macchina sanitaria non si è mai fermata. Saranno gli operatori dell’Ulss 7 a contattare gli utenti per riprogrammare il calendario delle prestazioni sanitarie sospese e/o rimandate a data da destinarsi.

Su Santorso, il centro di riferimento della provincia di Vicenza per i malati di coronavirus, il processo di ritorno alla relativa normalità sarà giocoforza più lungo e con più incognite. Le tempistiche rimangono legata all’andamento dell’epidemia, anche se alcuni reparti – vedi articolo a parte sul ritorno di Oncologia dal 18 maggio – torneranno operativi prima di inizio estate, verosimilmente tra fine maggio e giugno. “L’ospedale dell’Altovicentino rimane ad oggi per un tempo indefinito un ospedale Covid – conclude Simoni in risposta al quesito -, in base ai numeri sui contagi e alle decisioni che saranno prese in futuro dalla Regione Veneto: la ristrutturazione logistica rispetto a Bassano ed Asiago sarà pertanto più dilazionata ma anche a Santorso gradualmente torneranno operativi i reparti trasferiti temporaneamente alle altre strutture della Pedemonatana”.