Ulss 7 Pedemontana, torna a crescere l’attività operatoria

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Un intervento chirurgico all'ospedale di Asiago prima del trasferimento (archivio)

Il graduale ritorno alle normali attività ospedaliere in seguito alla riduzione dei ricoveri Covid si traduce anche in un significativo incremento dell’attività operatorie, che in occasione della fase più acuta della “terza ondata” – come nelle precedenti – era stata ridotta quasi esclusivamente ai casi di emergenza o comunque non differibili (tra cui anche quelli oncologici). Il tutto grazie anche ad una serie di azioni messe in campo parallelamente dalla direzione dell’Ulss 7 Pedemontana per rafforzare gli organici dei reparti di Anestesia e Rianimazione negli ospedali di Bassano e Santorso, come noto in difficoltà per la carenza di specialisti a livello non solo regionale, ma anche nazionale.

«Inutile nasconderlo, c’era e c’è un problema di carenza di organici, ma lo stiamo affrontando e gestendo – spiega il Direttore Generale dell’Ulss 7, Carlo Bramezza -. Abbiamo rafforzato la collaborazione tra i due reparti di Bassano e Santorso e parallelamente abbiamo attivato nuovi contratti con medici specialisti in regime di libera professione. Abbiamo inoltre proposto alle aziende socio-sanitarie vicine una convenzione attraverso la quale queste ultime ci metteranno a disposizione loro anestesisti per alcune sessioni operatorie; con l’Ulss 8 Berica questa collaborazione è partita proprio dal mese di maggio. Tutto questo sta già dando risultati importanti, con una netta ripresa dell’attività operatoria già da questo mese».

Il tutto naturalmente dando priorità ad alcune categorie di pazienti a più ampio rischio e a specialità dove, per le eccellenze riconosciute, vi è una forte richiesta: «Beneficeranno di sedute aggiuntive – spiega Antonio Di Caprio, direttore sanitario dell’Ulss 7 – in particolare la chirurgia oncologica e la chirurgia protesica al San Bassiano, mentre all’ospedale di Santorso abbiamo aumentato il numero di interventi settimanali per la chirurgia senologica e per la chirurgia plastica. Questo senza dimenticare il ruolo importante di supporto svolto dall’ospedale di Asiago, sempre più punto di riferimento per la chirurgia a bassa e media intensità così da ottimizzare le risorse e la programmazione aziendali».

Più in dettaglio, all’ospedale di Bassano dal mese di maggio saranno attive 7 sale operatorie al mattino e 3 al pomeriggio al giorno, dal lunedì al venerdì, contro le 5 mattutine e 2 pomeridiane attive mediamente nell’ultimo anno. Considerando una media di 4 interventi chirurgici al giorno per sala operatoria, si tratta di circa 300 interventi in più al mese rispetto al passato, con un incremento del 30% circa. «Questa ripresa – sottolinea Marco Baiocchi, direttore dell’U.O.C. Anestesia e Rianimazione del San Bassiano – è anche uno stimolo motivazionale per noi anestesisti e per la nostra specialità, purtroppo in quest’ultimo anno troppo impegnata sul versante rianimazione per i pazienti Covid. Associato alle eccellenze delle nostre chirurgie, contiamo che tutta questo impegno possa essere anche un motivo di attrazione per nuovi anestesisti a venire a Bassano ad affrontare diverse specialità chirurgiche. Inoltre con gioia riprendiamo a curare, con attenzione e deontologia, una parte importante di patologie chirurgiche non oncologiche ma altrettanto invalidanti e pericolose, come ad esempio la chirurgia protesica, che hanno dovuto aspettare negli ultimi mesi. Invitiamo pertanto tutti i pazienti a credere nei nostri sforzi e ad avere la pazienza di riprendere le attività preparatorie pre-operatorie, anche con le maggiori difficoltà che comunque impongono i protocolli anti-Covid, sapendo che siamo motivati a offrire un percorso di cura condiviso con il paziente e incentrato sulle sue esigenze».

Analoghi incrementi sono stati possibili anche per l’attività chirurgica nell’ospedale Alto Vicentino, come spiega Luigi Ongaro, direttore dell’U.O.C. Anestesia e Rianimazione a Santorso: «Ora che siamo tornati ad avere solo 4 pazienti Covid in Terapia Intensiva, dopo essere arrivati ad averne anche 24, possiamo reindirizzare le nostre risorse sul supporto alle attività chirurgiche ordinarie. Negli ultimi mesi abbiamo di fatto potuto assistere solo le urgenze o comunque gli interventi non rimandabili, garantendo l’attività di tre sale operatorie al giorno, mentre dal mese di maggio passiamo a sei sale tutti i giorni, addirittura 7 il lunedì. Questo non solo per effetto della diminuzione della pressione della pandemia, ma anche per le azioni intraprese nelle ultime settimane dalla Direzione».

L’ospedale di Santorso è così pronto, dal mese di maggio, a più che raddoppiare l’attività chirurgica svolta rispetto alle ultime settimane, passando da 240 a circa 500 interventi al mese. «Torneremo già dal mese di maggio all’80-90% della nostra capacità rispetto a prima della pandemia – sottolinea ancora Ongaro – e devo dire che per tutti noi è bello e motivante poter tornare alla normalità, ad occuparci di tutte le tipologie di pazienti, dopo tanti messi nei quali necessariamente ci siamo dovuti concentrare soprattutto sui malati Covid».