Esplorare il Vicentino – La Calà del Sasso a Valstagna

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Foto Mirko Cocco

Con i suoi 4444 gradini è stata riconosciuta la scalinata più lunga d’Italia: è la Calà del Sasso e si trova a Valstagna, in provincia di Vicenza. Si tratta di una delle attrazioni da vedere nel Canale del Brenta: una passeggiata tra storia, leggenda e natura.

L’inizio del percorso si trova nella Val Frenzela; oltrepassato il bel centro di Valstagna che si affaccia lungo il corso del Fiume Brenta, si segue la strada che porta a Foza. Al primo tornante della strada si trova il parcheggio da cui parte una piacevole strada sterrata immersa tra ripidi pendii verdi.

Poco più avanti inizia la ripida scalinata nel bosco, diretta al piccolo abitato di Sasso situato a quasi 1000 metri di altitudine sull’Altopiano dei Sette Comuni. Lungo la salita ci si troverà a mettere piede su pietre posate ben sei secoli fa e tuttora in buono stato. La costruzione della scalinata venne pensata per essere principalmente percorsa in discesa, allo sopo di condurre il legname prelevato sull’altopiano il più velocemente possibile a Valstagna, per farlo poi fluitare lungo il Brenta fino a Venezia.

A questo fine la Calà del Sasso venne realizzata ponendo a fianco dei numerosi gradini una canaletta che permettesse lo scivolamento dei tronchi a valle. Al giorno d’oggi questa via rappresenta una interessante proposta escursionistica: è consigliabile affrontare la scalinata in salita per apprezzare meglio l’opera stessa. Dalla strada sterrata che si addentra nella valle si segue il sentiero 778 in uno dei luoghi attraversati dall’Alta Via del Tabacco.

Giunti ad una struttura in legno si perviene ai primi gradini che subito salgono ripidi con qualche tornante nel bosco. Si passa vicino una fonte e in costante salita si attraversa un piccolo stretto tra due pareti di roccia, luogo spesso fresco e umido. Poco sopra, un covoletto è il punto ideale per una breve sosta.

Le pendenze restano sempre sostenute, ma almeno gran parte della via è in ombra protetta sotto le fronde degli alberi; ormai a metà percorso si incontra il capitello di Sant’Antonio. Si guadagnano presto metri di dislivello e, giunti verso il termine della scalinata, restano gli ultimi tornanti accompagnati da simpatiche sculture in legno.

All’improvviso la salita termina insieme alla Calà e si arriva in uno spiazzo nei pressi della chiesa di Sasso. Ora si deve scegliere quale via prendere per il ritorno: evitando di scendere per lo stesso percorso di salita, si può proseguire per la chiesa di Sasso su strada asfaltata e dopo averla superata, prendere il sentiero 778B che scende collegandosi alla parte bassa della Calà del Sasso.

Un’altra alternativa ben più lunga ma più interessante è percorrere il sentiero del Vu fin giù a Valstagna. Per questo è però necessario salire ancora fino a Cima del Cimo o al Col d’Astiago e percorrere i lunghi e tortuosi sentieri di guerra ricchi di gallerie e postazioni.

Esiste una leggenda riguardo la Calà del Sasso, secondo la quale le coppie di innamorati che la percorrono insieme sono destinati ad amarsi per sempre: nel XVII secolo i due amanti Loretta e Nicolò erano in procinto di sposarsi quando improvvisamente la ragazza si ammalò. Il suo amato, disposto a farla guarire in tutti i modi, decise di recarsi fino a Padova per trovare una medicina in grado di guarirla. Quando ormai le speranze di Loretta stavano per spegnersi, ecco che Nicolò tornava salendo la Calà del Sasso. La ragazza riuscì quindi a guarire e i due poterono felicemente sposarsi.