Zuffa tra due minori con video sui social. All’origine del “duello” la catenina rubata

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Una pattuglia di carabinieri bassanesi in centro storico

Il “duello” a colpi di pugni nell’area del centro studi superiori di Bassano del Grappa, una clip video che rimbalza di telefonino in telefonino sui social e infine le “promesse” di un secondo round di violenza, con il pericolo che a venire coinvolti fossero anche altri giovani – e minorenni – alimentando nuove pericolose tensioni.

Ecco perché i carabinieri della locale stazione dell’Arma si sono interessati della vicenda e hanno indagato per prevenire il rischio reale di altre risse, con protagonisti minorenni della zona bassanese, fino ad individuare proprio i due adolescenti protagonisti di uno scontro a mani nude risalente a qualche giorno fa e “documentato” dai social media più in voga tra i teenager.

Dopo aver convocato i due ragazzi, è emerso che alla base della contesa ci sarebbe stato un precedente e causa scatenante costituito dalla rapina di una catenina d’oro, un elemento che ha “cambiato” le carte in tavola sulle indagini preventive facendo scattare una denuncia al Tribunale per i Minori di Venezia, in seguito a una perquisizione in casa del presunto ladro, oltre che picchiatore. Il monile, dal valore effettivo più “caro” di quello economico, è stato comunque restituito, nel frattempo, al legittimo proprietario.

Una nota a margine della vicenda, nel filmato che ha mosso le forze dell’ordine ancora una volta si notano intorno ai due litiganti decine di giovani che assistono allo scontro, “armati” di smartphone, senza intervenire subito per arrestare la violenza né richiedere l’intervento di un adulto o appunto delle autorità di polizia. La cosa più importante, comunque, come spiegato nella nota alla stampa pervenuta dal comando di Bassano del Grappa, è aver prevenuto ulteriori episodi di violenza tra giovani del circondario, vista l’aria parecchio “tesa” che si respirava negli ambienti studenteschi, fino al 4 marzo scorso, giorno in cui è stato ordinato il blitz culminato con la perquisizione domiciliare.