CineMachine | I due criminali più pazzi del mondo

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CineMachine | I due criminali più pazzi del mondo

REGIA: Sam Raimi ● CAST: Bruce Campbell, Louise Lasser, Paul L. Smith, Brion James, Sheree J. Wilson, Edward R. Pressman, Reed Birney, Antonio Fargas, Hamid Dana, John Hardy, Emil Sitka ● GENERE: commedia ● DURATA: 83 minuti ● DATA DI USCITA: Giugno 1985 (Italia)

“LO STERMINIO NON È SOLAMENTE UN BUSINESS. È UNO STILE DI VITA”

I due criminali più pazzi del mondo del 1985 per la regia di Sam Raimi.

Storia: Victor Ajax (Reed Birney), giovane tecnico di sistemi di sicurezza, viene condannato sulla sedia elettrica. Il giovane dice di essere innocente e racconta la sua versione dei fatti: il capo dell’agenzia dove egli lavora, Mr. Trend (Edward R. Pressman), aveva scoperto che il suo socio stava segretamente trattando con Renaldo “The Heel” (Bruce Campbell) per vendere la loro compagnia e fuggire con il malloppo senza lasciare alcuna traccia di sé. È per questo motivo che Mr. Trend decide di assoldare due sicari per ucciderlo. Ma dopo l’omicidio, i sicari cominceranno una vera e proprio scorribanda di distruzione che vedrà coinvolti Mr. Trend, Victor e la sua ragazza.    

Scritto dopo il successo di The Evil Dead (1981), in Italia conosciuto come La Casa, insieme a Joel ed Ethan Coen, Sam Raimi decide di portare sul grande schermo una commedia grottesca e demenziale, in pieno stile raimiano, dai sapori decisamente surreali che però mi ha saputo divertire, seppur sia pressoché uno dei suoi lavori minori, se non il film che il regista non ricorda con molto piacere.

Questo in quanto, sia Raimi che il suo collega ed amico Bruce Campbell, ebbero non poche noie con la produzione, in quanto il budget stimato di due milioni e mezzo di dollari fu sforato alla stragrande, superando sembrerebbe i tre milioni ed il regista ebbe parecchio da ridire quando la produzione non gli permise di dare a Campbell il ruolo di protagonista che fu invece affidato a Reed Birney che qui avrà il suo primo ed unico ruolo al cinema. 

Sta di fatto che Raimi ampliò notevolmente il copione del personaggio interpretato da Campbell per averlo comunque sempre sul set, dato che i rapporti con gli altri membri del cast non erano dei migliori. Campbell raccontò che la celebre attrice Louisse Lasser licenziò il suo truccatore, probabilmente sotto l’effetto della cocaina, ed insistette per volersi fare il trucco da sola, nonostante le obiezioni del cast. Il risultato fu che la Lasser si presentava spesso sul set truccata malissimo e spesso si rifiutava di uscire dalla sua roulotte, per il fastidio della troupe. I rapporti non furono altrettanto splendidi con l’attore Paul L. Smith il quale si dimostrò poco collaborativo nei confronti di Raimi. 

In tutto questo, c’era poi la produzione che pretendeva di visionare costantemente i giornalieri ed alla fine furono fatti dei tagli di sceneggiatura, restrizione di budget e licenziamenti nella troupe. Questo solo per farvi capire quanto possa alle volte rivelarsi difficile girare un film.        

I toni si accesero soprattutto durante la post-produzione, dove Raimi e Campbell avevano sempre avuto l’ultima parola. Ma stavolta la produzione lì screditò e Campbell definì tutto questo una “stronzata per pochi soldi”, inalberandosi verso la produzione che pensava esclusivamente al guadagno e non alla buona riuscita del film.     

Di fatto il film non incassò e l’unico riconoscimento che ricevette fu al Seattle International Film Festival dove fu promosso come film innovativo. E di fatto il film, per l’epoca, era decisamente qualcosa di completamente fuori dagli schemi. Già nei primi anni Ottanta comunque, con L’aereo più pazzo del mondo (1980) dei fratelli Zucker e Jim Abrahams, si era giunti alla commedia demenziale moderna, ma qui l’elemento grottesco viene inserito senza il desiderio di sdrammatizzarlo troppo. Le scene di violenza sono tali e per quanto sia la messa in scena di Raimi a renderle in un certo qual modo poco credibili, rimangono comunque angoscianti e terribili. 

Fotografia e montaggio non sono certo ai massimi livelli, però la regia sa regalare dei momenti veramente spettacolari ed allucinanti. La colonna sonora è abbastanza minimalista, anche se ho apprezzato l’utilizzo dell’Ouverture di Guglielmo Tell di Gioachino Rossini. 

Detto ciò, un film divertente e folle che incredibilmente è reperibile anche nel nostro paese, in un bel Blu-ray distribuito dalla Pulp Video assieme a StudioCanal e che per questo vi consiglio caldamente di reperire, un po’ per completezza, se vi piace il cinema di Sam Raimi, un po’ perché comunque quattro risate ve le farà sicuramente fare.