Esplorare il Vicentino – Il Monte Zevola sulla Catena delle Tre Croci

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La Catena delle Tre Croci si prolunga dal massiccio del Carega verso sud terminando con la piramide di Cima Marana. La vetta più alta della catena è costituita dal Monte Zevola, estetica cima quando la si mira da est, tagliata profondamente dal Vajo dell’Acqua.

Lo Zevola domina insieme alla vicina Cima Tre Croci il Colle della Gazza, dove è situato il Rifugio Cesare Battisti. Due passi interrompono la linea di cresta tra le due cime e il resto della catena: a nord il Passo della Lora (o Tre Croci) che la separa dal Monte Plische, a sud il Passo Ristele che la divide dal Gramolon. Proprio per questi due passi si snoda il percorso ad anello che consente di raggiungere la cima del Monte Zevola.

Partendo dal Rifugio Battisti si sale per il sentiero verso il Passo della Lora per numerosi tornanti su ghiaioni e sfasciumi. Viste interessanti si godono sull’imponente parete di Cima Tre Croci, la Guglia del Rifugio e il Sasso delle Molesse. Voltando lo sguardo alla valle, ecco che spunta Recoaro nella Conca di Smeraldo, ultimo paese della Valle dell’Agno. La salita al Passo della Lora non presenta difficoltà di sorta, basta prestare attenzione ai tratti dove il terreno è instabile. Il valico presenta la particolarità di essere il punto dove si incontrano le province di Vicenza, Verona e Trento.

Dal Passo della Lora occorre ancora salire in direzione del Passo Zevola, costeggiando il versante ovest di Cima Tre Croci tra i mughi e scorci sulla vicina Lessinia. Giunti al Passo Zevola, che divide l’omonima cima dal Monte Terrazzo, basta salire per i prati sommitali dello Zevola per ascendere alla croce di vetta in circa venti minuti.

In realtà lo Zevola è costituito da due elevazioni separate dall’uscita del Vajo dell’Acqua e chiamate Zevola Alta e Zevola Bassa; la croce è situata sulla seconda che come si intuisce è posta a una quota leggermente più bassa della prima. La vista che si gode da qui è molto suggestiva, dalla pianura veneta, al vicino Carega, alla Lessinia. Il Vajo dell’Acqua taglia in due la montagna scendendo ripido fino al Sentiero dei Grandi Alberi; è un largo canalone ghiaioso serrato tra pareti di roccia e percorrerlo in assenza di neve è assai faticoso. Il solco era chiamato anche Vajo Bianco in quanto negli anni passati vi si trovava sempre una chiazza di neve.

Dalla cresta di Cima Zevola è possibile salire alla Cima Tre Croci, molto meno frequentata in quanto non sono presenti sentieri segnalati per questa vetta. Quest’ultima la si può raggiungere appunto seguendo la cresta oppure dal Passo Lora seguendo vecchi segni rossi sbiaditi. Qui il terreno si fa faticoso a causa dei mughi e si rischia di rimanere intrappolati dal labirinto che essi formano.

Per la discesa da Cima Zevola si deve tornare all’omonimo passo e poi scendere verso la testata della Val Fraselle e il Passo Ristele. Il sentiero si fa largo e piacevole attraversando verdi pascoli e passando nei pressi di Malga Fraselle di Sopra. Il Passo Ristele è spesso scelto da numerosi escursionisti come luogo di sosta.

Da qui si scende attraverso un sentiero ricco di tornanti al Sentiero dei Grandi Alberi per seguirlo fino al Rifugio C. Battisti, passando in rassegna diversi vaji che si animano nel periodo invernale di alpinisti che affrontano ascensioni più o meno difficili.