Il futuro dell’umanità ha il volto di una bambina di 10 anni

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Amara rivelazione del fondo delle Nazioni Unite: la prima causa di morte delle adolescenti nel mondo è il suicidio dovuto alla mancanza di libertà.

«Il futuro dell’umanità ha il volto di una bambina di 10 anni. A quell’età infatti una ragazza assorbe rapidamente la saggezza e la conoscenza di coloro che la circondano, pronta a diventare un giorno una vera leader, una lavoratrice economicamente produttiva, un’innovatrice, un genitore consapevole o qualsiasi altro ruolo che le permetta di contribuire a costruire una società fiorente e dinamica e a modellare un futuro migliore per la sua comunità e per il nostro mondo globalizzato; ma 10 anni sono anche l’età in cui è più vulnerabile, perché una raffica di eventi inaspettati potrebbero portare la sua vita su un sentiero completamente diverso» a parlare è  Richard Kolledge, portavoce dell’UNFPA, il fondo delle nazioni unite per la popolazione, che ieri ha rilasciato il suo rapporto annuale sullo stato della popolazione mondiale, dedicato, per il 2016, alla condizione delle bambine.

«Sono loro lo specchio della società in cui viviamo – spiega Babatunde Osotimenhin, ex ministro della sanità in Nigeria e ora direttore esecutivo dell’UNFPA – In molte parti del mondo una bambina che si affaccia all’adolescenza vede infatti di fronte a sé un mondo di infinite possibilità, che influenzeranno il suo percorso di studi e, più tardi, il suo lavoro e la sua vita. In altre parti del globo però, gli orizzonti di una bambina alla soglia della pubertà sono limitati da una micidiale combinazione di parenti, leader tradizionali, convenzioni sociali e leggi discriminatorie che le impediranno di proseguire il cammino. Ci sono Paesi in cui a 10 anni le bambine si danno in spose, si tolgono dalla scuola e sono costrette a servire il marito e a partorire i suoi figli. A 10 anni non sono più bambine, ma beni di consumo, che possono essere comprati e venduti».

Assieme alle mutilazioni genitali, al bullismo, alla prostituzione forzata, agli abusi e alle violenze sessuali queste sono alcune tra le cause che fanno del suicidio la prima causa di morte della popolazione femminile mondiale tra i 15 e i 19 anni.

«Le ragazze sopportano una pressione sociale troppo elevata, sentono che il futuro non è più loro, che non possono fidarsi degli adulti e delle istituzioni che le circondano – si legge nel rapporto – Sentono che è stato sottratto loro il diritto di decidere del proprio futuro e non vedono altra soluzione per recuperare la libertà se non quella di togliersi la vita. Per questo dobbiamo agire, a partire dall’Asia e dal Pacifico, i luoghi in cui vivono oltre la metà delle adolescenti di tutto il mondo: 9 su 10 sono infatti cittadine di un Paese sottosviluppato. Dobbiamo costruire un mondo in cui ogni gravidanza sia desiderata, ogni parto sia sicuro e ogni bambino possa sviluppare liberamente il proprio potenziale».

E noi non possiamo che dirci d’accordo!

 

Per leggere il rapporto completo v.  http://www.unfpa.org/sites/default/files/sowp/downloads/The_State_of_World_Population_2016_-_English.pdf