Addio a Michel Piccoli: l’attore francese si è spento a 94 anni

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Lutto nel mondo del cinema. E’ morto, all’età di 94 anni, Michel Piccoli. Attore, regista, sceneggiatore e produttore, è stato uno dei mostri sacri del cinema francese. In una nota della famiglia, trasmessa solo oggi all’agenzia France Presse, si precisa che il decesso è avvenuto lo scorso 12 maggio in seguito ad un “incidente cerebrale”. Piccolì, si è spento il tra le braccia della moglie Ludivine e dei suoi giovani figli Inord e Missia.

Nato a Parigi il 27 dicembre del 1925 in una famiglia d’artisti, padre violinista e madre pianista, Piccoli decide presto che la sua via sarà la recitazione. Un percorso iniziato nei piccoli teatri parigini della Rive gauche e proseguito al cinema dove esordisce nel 1945 nel film “Silenziosa minaccia”. Ma dovettero passare quasi 20 anni prima che l’attore, ormai quarantenne, venisse riconosciuto per il suo straordinario talento.

Adorato in patria e all’estero, lo hanno diretto tutti i grandi autori del cinema francese ed europeo: Jean Luc Godard ne fa il marito di Brigitte Bardot in “Il disprezzo” (1963), Alain Resnais lo contrappone a Yves Montand in “La guerra è finita” (1965). Il maestro della suspense, Alfred Hitchcock, lo sceglie per il cast di “Topaz” (1969). E’ stato diretto da Roger Vadim, Costa-Gavras, René Clement, Yves Allégret, Claude Chabrol, Claude Lelouch e da Mario Bava, che lo trasforma nell’ispettore Ginko in “Diabolik” (1968). Sul finire degli anni Sessanta, Piccoli sposa l’attrice e cantante francese Juliette Gréco, dalla quale divorzierà nel 1977, proprio quando Claude Sautet lo immerge nel più tradizionale mondo borghese parigino con “Mado”.

Il riconoscimento più grande lo ottiene nel 1980 con la pellicola  “Salto nel vuoto” di Marco Bellocchio. Il regista di Bobbio lo veste da magistrato paranoico  e lo proietta verso la vittoria della Palma d’oro, al Festival di Cannes, in qualità di migliore attore. Sempre nel 1980 si sposa con la sceneggiatrice Ludivine Clerc, e viene diretto da Louis Malle in “Atlantic City”. Un altro premio, l’Orso d’Argento, arriva l’anno seguente per “Gioco in villa” di Pierre Granier-Deferre.

Tra gli anni Ottanta e Novanta Piccoli viene diretto da Ettore Scola, di nuovo da Godard, Liliana Cavani e ancora da Bellocchio e Malle, poi Jacques Rivette e Sergio Castellitto, fino alla sua prima regia con “Train de nuit” (1994).

Nel 2011 Nanni Moretti lo sceglie per il ruolo da protagonista in “Habemus Papam”, dove veste i panni del tormentato cardinale Melville che viene eletto Papa. Presentato in concorso al Festival di Cannes, viene eletto miglior film dell’anno dai Cahiers du cinéma, vince un European Film Award, sette Nastri d’argento e tre David di Donatello, tra cui quello al miglior attore protagonista.