Arrestato a Tripoli il torturatore Almasri, rimpatriato dall’Italia con volo di stato

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Il generale libico Almasri è stato arrestato a Tripoli, accusato di tortura di detenuti nel carcere di Mitiga e di omicidio, per la morte di uno dei prigionieri sotto tortura. L’arresto nella capitale della Libia è avvenuto nell’ambito della collaborazione del nuovo governo libico con la Corte Penale Internazionale. Il mandato di arresto era stato emesso nei mesi scorsi ma Osama Njeem Almasri era riuscito fino ad ora ad evitare il fermo. Il generale è stato rinviato a giudizio e ora attende il processo.

L’ordine di carcerazione preventiva dell’ex dirigente della polizia giudiziaria a Tripoli segue gli interrogatori e la raccolta di elementi su gravi violazioni dei diritti dei detenuti nella principale struttura di riforma e riabilitazione della capitale. Secondo la nota almeno dieci persone sarebbero state sottoposte a tortura o trattamenti crudeli e degradanti e una di loro sarebbe morta a seguito delle violenze.

La misura adottata si inserisce dunque in un fascicolo già aperto a livello nazionale. Il nome di Almasri Njeem è legato anche al mandato di arresto emesso a inizio anno dalla Corte penale internazionale per presunti crimini contro l’umanità e di guerra, tra cui omicidio, tortura, violenza sessuale e persecuzione, in relazione a fatti avvenuti soprattutto nel carcere di Mitiga dal 2015. L’Ufficio del procuratore ha fatto sapere che Almasri è stato interrogato sui fatti, fornendo prove sufficienti per essere incriminato e risulta essere già in detenzione preventiva in attesa di sentenza.

“Sono felicissima ma per lo Stato italiano è una grande figuraccia. Sono pronta a depositare una richiesta di risarcimento nei confronti della Presidenza del Consiglio e dei ministri coinvolti in questa vicenda”. È quanto afferma l’avvocato Angela Bitonti, legale di una donna ivoriana, da anni residente in Italia e vittima delle torture di Almasri, commentando la notizia dell’arresto in Libia del generale.