Colpita una base Usa in Giordania al confine con la Siria, tre soldati uccisi e 25 feriti

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La guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 115. Tre soldati americani sono stati uccisi e almeno 25 sono rimasti feriti in un attacco di droni su una base Usa in Giordania, al confine con la Siria. Un portavoce del governo di Amman, parlando alla tv pubblica del suo Paese, ha sostenuto che l’attacco non sia avvenuto sul suolo giordano ma in Siria, prendendo di mira la base americana di Al-Tanf. Ma il Pentagono insiste sulla sua versione. L’Iran smentisce di essere coinvolto nell’attacco. “Queste accuse – ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanaani, citato dall’agenzia Irna – sono mosse con un obiettivo politico volto a ribaltare la realtà della regione”.

Secondo quanto chiarisce il Wall Street Journal è stata colpita la Tower 22, un piccolo avamposto Usa in Giordania vicino alla base Al-Tanf, la quale si trova però al di là del confine, nella Siria sud occidentale, dove le forze americane collaborano con i partner locali contro l’Isis. “Stiamo ancora raccogliendo informazioni su questo attacco, ma sappiamo che è stato effettuato da gruppi militanti radicali sostenuti dall’Iran che operano in Siria e Iraq”, ha accusato Biden in una nota diffusa dalla Casa Bianca, dopo essere stato informato dal suo team per la sicurezza nazionale. Il commander in chief ha promesso in qualche modo una rappresaglia: “Non abbiate dubbi: chiederemo conto a tutti i responsabili, nel momento e nel modo che sceglieremo”. Quindi ha espresso il suo cordoglio e reso omaggio alle vittime.

L’attacco in cui sono morti i tre soldati americani è il primo dall’inizio della guerra a Gaza alle truppe Usa in Giordania, un Paese alleato chiave in Medio Oriente, dove stazionano circa 3000 militari americani. C’è quindi il rischio di un’escalation e di un allargamento del conflitto, dopo i ripetuti attacchi di milizie filo iraniane contro le truppe Usa in Iraq, Siria e Yemen, cui il Pentagono ha risposto colpo su colpo. In particolare nel Mar Rosso, dove continuano gli attacchi Houthi contro le navi commerciali, non solo americane.